È da alcuni giorni che il titolo Iveco in Borsa mostra particolare vivacità. A spingerlo verso il rialzo sarebbero reiterati voci – diffuse in particolare dal Sole 24 Ore – che in qualche modo si intrecciano. Analizziamole singolarmente.
La partnershio Leonardo-Rheinmetall e la “quota” di IDV
La prima voce è quella che vorrebbe Iveco Defence Vehicles (IDV) parte integrante della partership siglata tra Leonardo (realtà internazionale impegnata a sviluppare tecnologie in ambito Aerospazio, Difesa & Sicurezza) e Rheinmetall (forse la maggiore industria tedesca nel campo degli armamenti), per partecipare alla mega commessa di carri armati all’esercito italiano. Il ruolo di IDV sarebbe in particolare quello di realizzare gli scafi dei veicoli e fornire i motori per i Lynx. In questo modo il suo contributo peserebbe sul 50% riferito a Leonardo per circa il 15-17%. E se la commessa vale 20 miliardi e 10 sono quelli assorbiti da Leonardo, la quota di Iveco sarebbe di circa 1,5-1,7 miliardi da spalmare su circa una decina di anni. Una cifra considerevole se si considera che IDV fattura attualmente circa un miliardo e ha in portafoglio ordini per circa 4. Per la precisione Claudio Catalano, presidente della Business Unit Defence del gruppo Iveco, nello scorso marzo ha detto a chiare lettere che il «portafoglio ordini è cresciuto notevolmente negli ultimi sei anni» e che «abbiamo un percorso chiaro da percorrere con oltre il 60% dei ricavi netti cumulativi 2024-2028 coperti da ordini e programmi aggiudicati».
L’interesse e le offerte presentate da Leonardo per acquisire IDV
La seconda voce si inserisce sul solco della prima, in quanto fa riferimento a un interesse molto preciso della stessa Leonardo ad acquisire Iveco Defence. Un interesse che si sarebbe concretizzato – secondo il maggior quotidiano economico italiano – in una vera e propria offerta, quantificata in 750 milioni di euro. Una cifra che però in Iveco ritengono insufficiente e chiederebbero circa 500 milioni in più.
Ora, se le voci arrivano a quantificare addirittura offerte e richieste delle due parti, è segno inequivocabile che effettivamente una trattativa è in corso. Che si chiuda non è garantito, ma come sottolineano diversi analisti, il valore sulla carta di Iveco Defence potrebbe essere anche di molto superiore al miliardo, ma rimane il fatto che il suo core business rappresenta un settore strategico, di quelli in cui cioè il governo italiano può esprimere – per espressa previsione normativa – un potere speciale o per meglio dire una golden power. Detto altrimenti, potrebbe bloccare o apporre particolari condizioni a specifiche operazioni finanziarie in quanto ricadono in un interesse nazionale. E la vendita di Iveco Defence potrebbe rientrare senza dubbio in un’ipotesi di questo tipo. Ragion per cui una società straniera potrebbe incontrare diversi vincoli nell’acquisizione e, di conseguenza, proprio tale difficoltà finisce per condizionare anche il valore di IDV, perché restringe la platea dei possibili acquirenti. Tutte problematiche che Leonardo invece potrebbe aggirare in quanto è una società a controllo pubblico, visto che il suo maggiore azionista è il Ministero dell’economia e delle finanze italiano, che possiede circa il 30% delle azioni. E di conseguenza – c’è da giurarci – starà cercando di far valere tale prerogativa nella trattativa in corso.