Dopo le voci susseguitesi nei giorni scorsi, Ivano Russo ha ufficializzato le sue dimissioni dall’incarico di amministratore unico di Ram – Logistica, Infrastrutture e Trasporti, la società in house del MIT, con capitale interamente detenuto dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Ram nasce nel 2004 con il nome Rete Autostrade Mediterranee, con l’obiettivo di attuare il cosiddetto “Programma Nazionale delle Autostrade del Mare” all’interno del più ampio contesto della Rete Trans-Europea dei Trasporti (TEN-T) e con specifico riferimento al Corridoio trasversale Motorways of the Sea (MoS).
Nominato appena un anno fa, Ivano Russo rimarrà formalmente al suo posto, in quanto le dimissioni avranno effetto solo con l’insediamento del nuovo consiglio d’amministrazione (ora mancante) e dopo la nomina di un nuovo amministratore. Succeduto a Zeno D’Agostino e già direttore generale di Confetra, Russo era stato fortemente voluto dal precedente ministro dei Trasporti del Governo Draghi, Enrico Giovannini. Nato a Napoli nel 1978, dopo il dottorato di ricerca all’Università Federico II in Storia delle Relazioni Internazionali ha lavorato al Parlamento Europeo, alla presidenza del Consiglio dei ministri nel governo Renzi, al ministero per l’Innovazione della Pubblica Amministrazione, a quello per la Coesione Territoriale e infine al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Non è chiara la motivazione per la quale Russo abbia lasciato l’incarico. Da una parte si pensa al classico avvicendamento nelle cariche delle società pubbliche attuato dal governo Meloni, con cui pare peraltro che i rapporti non fossero idilliaci per divergenze sulla gestione di Ram. Dall’altra si vocifera sulla presenza di qualche offerta interessante da parte di una grande impresa di trasporto o di logistica, come ad esempio il Gruppo MSC (anche se Russo ha già smentito).
«Per me è tempo di nuove sfide professionali, in contesti nuovi – ha dichiarato nella nota stampa diffusa – Il bilancio di Ram approvato lo scorso 4 luglio evidenzia il profilo di un’azienda in salute, dal punto di vista patrimoniale e per gli indicatori legati a liquidità e fatturato, il più alto degli ultimi 5 anni. Nel merito dei progetti sono particolarmente soddisfatto del lavoro fatto per dare attuazione alla M3C2 del Pnrr, partendo dal recepimento del Regolamento CE 1056/2020. Lascio l’incarico con oltre 20 Convenzioni attive per altrettanti progetti attivati insieme ai dipartimenti e alle direzioni generali competenti, tra cui l’implementazione della Piattaforma logistica digitale nazionale. La nuova PLN è stata messa in sicurezza dal punto di vista della conduzione, le è stata delineata una funzione strategica moderna e in rete con tutti gli altri ‘nodi’ generatori di dati, siano essi pubbliche autorità o gestori delle infrastrutture».
«Ringraziamo Ivano Russo per l’impegno e la professionalità dimostrata – ha commentato il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Edoardo Rixi – Confido che il rapporto instaurato si possa rinnovare in occasione di potenziali future collaborazioni». E sul futuro di Ram Rixi ha sottolineato che «è solido, anche grazie al lavoro di un team preparato che affronterà al meglio le sfide che ci attendono. Per questo nei prossimi mesi andremo a individuare una nuova governance dell’azienda».