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Italscania annuncia cambio al vertice: ecco chi prenderà il posto di Fenoglio

Enrique Enrich dal 1° dicembre prossimo sarà il nuovo amministratore delegato del costruttore svedese in Italia. Lo attendono tre mesi di affiancamento con l’attuale ad Franco Fenoglio, in carica dal marzo 2012

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Da destra Franco Fenoglio, ad e presidente di Italscania, insieme a Enrique Enrich che prenderà il suo posto a partire dal 1 dicembre 2020

Dal prossimo 1° dicembre Italscania avrà un nuovo amministratore delegato. Dopo quasi nove anni al vertice della filiale italiana di Scania, Franco Fenoglio, entrato in forza all’azienda svedese il 1° marzo 2012, passa il testimone a Enrique Enrich.
Nato in Brasile 46 anni fa, sposato e con due bambine, Enrich ha iniziato la sua carriera nel gruppo svedese 23 anni fa, dopo aver conseguito una laurea in economia e un master in statistica presso l’Università di San Paolo, in Brasile. Ha lavorato in Svezia un paio di anni agli inizi degli anni Duemila e successivamente ha ricoperto ruoli dirigenziali in diversi paesi sudamericani, come Brasile, Colombia, Uruguay, Argentina e Messico, paese questo dove ha trascorso gli ultimi 5 anni in veste di amministratore delegato della locale filiale di Scania.

«Sono entusiasta di questa nuova opportunità e della prospettiva di lavorare in un mercato di primaria importanza come quello italiano» ha annunciato Enrique Enrich in occasione della sua presentazione ufficiale alla rete Scania e alla stampa italiana. Il suo incarico – lo ha detto chiaramente – sarà all’insegna della continuità, magari enfatizzando e potenziando a 360 gradi i servizi di assistenza ai clienti, arrivando a fornire loro una presenza consulenziale non solo nel momento della vendita del veicolo o della manutenzione programmata. «Il settore del trasporto sta vivendo un momento di grande cambiamento a livello globale, ci attendono tante sfide che sono certo riusciremo ad affrontare al meglio, grazie a un lavoro di squadra con il team di Italscania e tutta la rete di concessionarie e officine».

Nel passaggio di consegne Franco Fenoglio, presidente e ad di Italscania, ha definito «un grande onore guidare questa azienda per così tanti anni. Il lavoro di tutta la squadra, della rete di concessionarie e officine e la fiducia dei tanti clienti che in questi anni hanno scelto di far parte della famiglia Scania, ci ha consentito di rafforzare sempre di più il posizionamento del marchio Scania in Italia. Faccio a tutti i miei migliori auguri, con la certezza che questa azienda continuerà a crescere grazie a un’offerta di soluzioni di trasporto leader di mercato, ma soprattutto grazie a un team di persone che lavora costantemente con grande passione e impegno per conquistare sempre nuovi traguardi».

Franco Fenoglio ringrazia la squadra di Italscania augurando loro di continuare a lavorare con passione e impegno così da conquistare sempre nuovi traguardi. Da sinistra: Enrique Enrich, ad dal prossimo dicembre; Friedrik Swartling, direttore servizi; Daniel Dusatti direttore vendite veicoli; Paolo Carri, head of sustainble solutions; Giancarlo Perlini, responsabile marketing; Andrea Carolli, direttore sviluppo rete; Fabrizio Previdi, sales manager Scania Finance; Cinzia Caserotti, direttore vendite ricambi; Elisa Casagrande, responsabile relazioni esterne
 

In più Fenoglio ha spiegato come il valore di Scania a livello aziendale derivi essenzialmente da due fattori: il primo è quello di investire sul prodotto senza risparmi, destinando alla ricerca e sviluppo una percentuale di circa il 7% del proprio fatturato e utilizzando le competenze a tale scopo di 3.800 ingegneri; il secondo è l’estrema valorizzazione delle persone, vale a dire degli uomini che la compongono. Per spiegare questo concetto, l’ad Italscania ha sottolineato come, all’interno dell’azienda, le relazioni non sono tanto fondate sul controllo, quanto sulla fiducia.

Un saluto che non suona comunque come un’uscita di scena definitiva. «Non ho voglia, almeno per ora, di frequentare una bocciofila – ha spiegato l’esperto manager – e quindi mi piacerebbe rimanere all’interno del mondo del trasporto, per fornire un contributo alla sua considerazione sociale ed economica. Mi sto guardando intorno: se dovessi individuare iniziative veramente serie potrei essere disponibile».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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