Investire nel rinnovamento delle flotte di autotrasporto è uno dei temi in cima all’agenda del Mitma (il Ministero dei trasporti, della mobilità e dell’agenda urbana del governo spagnolo). I dati diffusi da Fenadismer (l’associazione spagnola degli autotrasportatori) parlano di una situazione molto preoccupante a causa del notevole invecchiamento subito negli anni dalle flotte di autotrasporto. L’attuale media nazionale per gli autocarri, infatti, si attesta a 14,8 anni di anzianità, contro i soli 5,9 anni del 2007. In alcuni regioni, come in Galizia, i dati sono addirittura peggiori, con un’età media dei camion che arriva fino a 16,5 anni. Ecco perché il rinnovamento della flotta, magari con motori più puliti e tecnologie eco-friendly, diventa sempre più un obiettivo da perseguire per contribuire a ridurre l’impatto ambientale.
Interessante a questo proposito è l’annuncio, relativo a pochi giorni fa, proprio della comunità autonoma della Galizia, che per ringiovanire il suo vetusto parco mezzi ha stanziato un bonus pari al 40% del valore di acquisto di camion, furgoni e rimorchi acquisiti durante il 2024, a condizione che l’investimento minimo superi i 40.000 euro e indipendentemente dall’energia di propulsione dei veicoli (diesel, elettrico, LNG, ecc.). L’incentivo è rivolto ai tutti i trasportatori autonomi e alle imprese domiciliate nella regione galiziana.
Sulla scia di questo modello, Fenadismer ha chiesto al governo spagnolo di replicare su scala nazionale l’iniziativa adottata dalla comunità autonoma della Galizia, includendo nella Legge di Bilancio per il 2025 un piano statale che finanzi l’acquisizione di veicoli da trasporto alimentati con qualsiasi tecnologia, compresi i diesel di nuova generazione. Questo perché, secondo l’associazione spagnola, «l’ultimo piano di aiuti, in vigore fino allo scorso aprile, non ha ottenuto il risultato atteso, poiché la maggior parte delle domande presentate dai trasportatori erano destinati alla rottamazione di veicoli». Inoltre, gli aiuti per il rinnovo del parco veicoli prevedevano solo l’acquisizione di veicoli elettrici o a idrogeno, aiuti che poi sono stati prevalentemente capitalizzati dalle grandi compagnie di trasporto passeggeri (visto il crescente impiego di questi mezzi nei centri urbani). Infatti, secondo i dati forniti dal Ministero dei Trasporti spagnolo dal bilancio di questo piano di finanziamenti, due aiuti su tre sono stati destinati all’acquisto di autobus, nonostante la flotta di camion in Spagna sia sei volte più grande.