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Il protocollo TCR per migliorare i rapporti vettori-committenza. Un modello di successo

Tre anni fa veniva lanciato da Fiap il Transport Compliance Rating, sistema di valutazione che valorizza il trasporto virtuoso, a tutela della correttezza della competizione di mercato. Al Transpotec 2022 un convegno ha fatto il punto sugli sviluppi dell’iniziativa

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Era il 2019 quando la Fiap lanciò un progetto interessante e innovativo, basato sull’idea di un protocollo e del relativo osservatorio, battezzato con il nome di TCR – Transport Compliance Rating, che valutasse l’affidabilità delle aziende di trasporto e ne fornisse un valore numerico (rating) su cui la committenza potesse basare la scelta del vettore. L’idea era di spingere le aziende di autotrasporto a migliorare i loro standard qualitativi, in modo da evitare l’annosa abitudine di affidare la concorrenza esclusivamente sul prezzo, prescindendo da qualità e professionalità del servizio. A tre anni dal lancio è arrivato il momento di tirare le somme e l’occasione per farlo è stata il Transpotec Logitec 2022, dove la stessa Fiap ha organizzato un convegno per raccontare le tappe che hanno portato alla creazione dell’Osservatorio, i risultati ottenuti e i progetti per il prossimo futuro.

Dal convegno è emerso come vi sia stata una forte adesione al TCR da parte della committenza, con ottime reazioni anche al di sopra delle aspettative iniziali. Anche sul fronte dell’autotrasporto il progetto ha attecchito, con molte aziende che hanno completato il processo e raggiunto la certificazione nelle otto aree di valutazione del rating (struttura e organizzazione, integrità e reputazione, utilizzo di tecnologie e sistemi informativi, coperture assicurative, sicurezza stradale, rispetto ambientale, sicurezza sul lavoro e sicurezza del prodotto) e molte altre ancora stanno considerando l’accreditamento all’Osservatorio come un’ulteriore opportunità per poter, da un lato, migliorare il servizio offerto e, dall’altro, fidelizzare i propri clienti. Del resto, i vantaggi sono tangibili, anche perché il TCR interviene non solo come strumento di controllo e verifica dei cosiddetti «potenziali fattori di rischio», ma fornisce agli autotrasportatori e agli operatori logistici una roadmap per il miglioramento continuo dei propri servizi. Ma questa è solo la prima fase del progetto, che ora si avvia verso la fase di consolidamento. All’orizzonte, come è stato ribadito al convegno, c’è infatti la volontà di rilanciare il sistema anche all’estero, presentandolo a soggetti privati ma anche pubblici.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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