Volvo Group prova a risollevare le sorti di Proterra. Il gruppo svedese ha annunciato infatti di aver vinto l’asta fallimentare per l’acquisizione delle attività e dei beni del produttore americano di componenti per veicoli elettrici, che dallo scorso agosto è sull’orlo del crack. L’offerta sul piatto è stata di 210 milioni di euro, quanto basta per rilavare gli asset della società californiana che comprendono, tra gli altri, un centro di sviluppo per moduli e battery pack in California e uno stabilimento di assemblaggio nella Carolina del Sud. Una mossa strategica per Volvo, che punta a completare la sua rotta verso l’elettrificazione e accelerare lo sviluppo relativo alle batterie.
Le vicende di Proterra sono balzate agli onori della cronaca lo scorso agosto, quando a causa di una difficile situazione economica aveva fatto ricorso al famigerato «Chapter 11», ovvero la principale norma fallimentare delle leggi federali degli Stati Uniti d’America che consente alle aziende in difficoltà finanziarie di riorganizzarsi e ristrutturarsi per evitare il fallimento. Tale evento aveva avuto sin da subito un impatto significativo su alcuni attori della filiera del veicolo industriali. Volta Trucks, ad esempio, lo scorso 18 ottobre ha presentato istanza di bancarotta proprio a causa della situazione di crisi che ha coinvolto Proterra, da cui si approvvigionava per fornire le batterie dei suoi Volta Zero (ne abbiamo parlato qui).
Adesso la palla passa al tribunale fallimentare che deve approvare l’acquisizione di Proterra da parte del Gruppo Volvo. Con buona probabilità l’operazione dovrebbe chiudersi entro l’inizio del 2024.