Giezendanner Transport mette a segno un ulteriore colpo sul mercato che le consente di accrescere ancora le sue dimensioni e di creare una seconda filiale in Italia. Stavolta ha reclutato e integrato il personale che fino a ieri gestiva le attività di trasporto e di logistica tank container alle dipendenze di VTG Tanktainer e quindi dal 1° giugno Giezendanner Italy avrà, accanto alla filiale di Ravenna, anche quella chiamata «Giezendanner Busto Arsizio», in cui continuerà a lavorare il personale reclutato da VTG Tanktainer.
L’operazione per ora viene annunciata in maniera stringata, ma ha un rilievo estremamente importante. VTG, infatti, ha interrotto da qualche mese le attività gestite da VGT Tanktainer, legate appunto alla logistica dei tank container – concentrate per lo più nel trasporto di prodotti liquidi e a temperatura controllata – con la giustificazione di un crollo della domanda e di un considerevole aumento dei costi, successivo allo scoppio del conflitto in Ucraina. A partire dalla fine del secondo trimestre 2022 i clienti di VTG, e in particolare l’industria chimica, hanno richiesto minori servizi logistici e quindi anche le sinergie sperate tra le attività di leasing e quelle di logistica non si sono concretizzati.
A quel punto sono state chiuse anche tutte le filiali estere, compresa quindi quella italiana di Como, con la sola eccezione della joint venture siglata con Shangai Cosco, così come continueranno a vivere il settore legato alla logistica ferroviaria e alla società di trasporto ferroviario Retrack (sempre di proprietà VTG), mentre le attività legate al noleggio dei tank container, insieme ai beni e ai dipendenti, sarà trasferito dalla sede centrale di Amburgo entro la fine del secondo trimestre del 2023.
L’intera flotta VTG comprende circa 84.000 carri merci ferroviari e circa 5.000 container cisterna. Nell’esercizio 2021, VTG ha generato un fatturato di 1,2 miliardi di euro e ha impiegato circa 2.150 persone in tutto il mondo. La divisione tank container invece aveva fatturato nel 2020 intorno ai 150 milioni di euro, impiegando circa 150 persone.
La filiale di Como, invece, operava tramite una settantina di trazionisti e fatturava intorno ai 50 milioni.