La valorizzazione dei biocarburanti all’interno dell’introduzione del Carbon Correction Factor (CCF) in discussione nella Comunità europea; il rilancio dell’Ecobonus da parte del governo italiano e la richiesta di un Piano incentivi; l’accelerazione dell’iter del Fondo Investimenti strutturale da 25 milioni previsto per il 2023. Sono i tre temi principali – secondo Federauto Truck&Van – con cui il settore dell’autotrasporto dovrà fare i conti nell’anno appena iniziato.
Sostenibilità ambientale, si aspetta il Trilogo sul target CO2
«Il Trilogo europeo sul target CO2 per i veicoli pesanti – spiega Massimo Artusi, vicepresidente di Federauto Truck&Van e componente del board dell’associazione dei dealer europei AECDR – sarà avviato a partire dal 18 gennaio e permetterà di riaprire il dibattito sull’introduzione del Carbon Correction Factor (CCF). Solo timidamente sostenuta dal Consiglio e respinta dal Parlamento europeo, l’adozione del CCF consentirebbe di valorizzare l’impiego dei biocarburanti carbon neutral, soluzione indicata come strategica per la decarbonizzazione sia dalla Direttiva RED III che dal Piano Nazionale Energia e Clima (PNIEC), con evidenti benefici per l’ambiente e per il clima».
Ricordiamo che il Trilogo europeo è un negoziato informale tra rappresentanti del Parlamento UE, del Consiglio dell’UE e della Commissione europea.
Ecobonus e incentivi per il rinnovo del parco veicoli
«Altra sfida sarà l’annunciato rilancio dell’Ecobonus da parte del nostro governo – continua Artusi – per incentivare il ricambio del parco dei veicoli commerciali leggeri, anche con carburanti tradizionali su veicoli di ultima generazione. L’intera filiera dell’autotrasporto e dell’automotive si sta inoltre attivando per ottenere a breve un piano incentivi dotato di uno stanziamento più ampio di quello accordato finora, da erogare con criteri di selettività, rapidità e semplicità, per accelerare il ricambio del parco veicoli delle imprese in conto terzi, che sono tra i più vetusti d’Europa».
Fondo investimenti 2023 in ritardo
Il vicepresidente di Federauto stigmatizza invece «il ritardo che ancora una volta sta subendo l’iter del Fondo Investimenti strutturale da 25 milioni per il 2023, anch’esso destinato al rinnovo del parco camion. Da tempo approvato con un apposito decreto interministeriale, ha dovuto attendere per mesi il decreto del MIT che al momento deve ancora passare l’esame della Corte dei Conti ed essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Poi sarà necessario un decreto direttoriale che può richiedere molto altro tempo prima di giungere finalmente al ‘click-day’ per le prenotazioni da parte delle aziende».
Questo significa, secondo Artusi che «in questo momento sono le imprese di autotrasporto a farsi direttamente carico del rinnovamento del parco confidando in un futuro sostegno economico e indirizzo politico del governo». Sfide che sono «condizionate dalle decisioni che la politica europea e nazionale assumeranno per favorire la transizione green. – prosegue – Da loro ci aspettiamo risposte non più ideologiche e teoriche, ma realistiche, concrete e tempestive, con misure in grado di far raggiungere la sostenibilità ambientale, economica e sociale a un settore vitale come quello dell’autotrasporto».
Nel 2023 cresce di oltre il 20% il mercato italiano dei veicoli commerciali leggeri
Nel frattempo, il Centro Studi Unrae ha reso noti i dati 2023 del mercato per gli LCV. Nel furgonato la crescita è stata del + 22,2%, pari a 196.525 immatricolazioni (oltre 35 mila in più rispetto alle 160.839 del 2022).
È il miglior risultato dal 2017. A contribuire a questa ottima performance sono stati anche i volumi del mese di dicembre che ha segnato 17.716 immatricolazioni (+25,3% rispetto allo stesso periodo del 2022).
Per i veicoli industriali un ottimo 2023 col +12%, ma dicembre è mese nero (-28,5%)
Per quanto riguarda invece il mercato dei veicoli industriali, sempre secondo il Centro Studi Unrae, il 2023 è stato un anno estremamente positivo, con il miglior andamento dal 2008 (+12,2%). Più nello specifico, la crescita è stata del +12,6% per i veicoli pesanti, del +15,8% per i medio-leggeri e del -11,1% per il comparto dei leggeri. Complessivamente sono state oltre 3.000 le unità immatricolate in più rispetto al 2022.
Tuttavia preoccupa l’andamento del mese di dicembre, in cui tutte le categorie di peso hanno registrato un segno estremamente negativo. Nel complesso sono state registrate 1.851 immatricolazioni rispetto alle 2.587 dell’anno precedente (-28,5%). Fanalino di cosa il settore dei veicoli pesanti, con massa uguale o superiore a 16 ton, con un – 30,8%, seguito dal segmento dei leggeri fino a 6 ton (- 23,1%). I veicoli medio-leggeri tra le 6,01 e le 15,99 ton hanno invece segnato una flessione meno evidente, ma comunque sensibile del 13,3%.