Il prossimo ottobre aprirà nel porto di Ravenna (sulla sponda sinistra del canale Candiano), il primo deposito di gas naturale liquefatto (LNG) in Italia, dotato di una capacità totale di stoccaggio di 20 mila metri cubi e di dare lavoro a regime a una quarantina di persone. Per realizzarlo è stato necessario un investimento da cento milioni di euro di cui si è fatta carico la Depositi Italiani Gnl, controllata dalla francese Edison al 49% (gruppo Edf) e dal gruppo Pir (espressione della famiglia Ottolenghi) per il 51%.
I lavori, che hanno coinvolto un migliaio di persone, dovrebbero concludersi nel corso dell’estate per poi richiedere un paio di mesi necessari ai test e ai collaudi.
I serbatoi, la parte forse più delicata dell’impianto, sono stati prodotti dalla Paresa di Cesena, mentre le infrastrutture fisiche sono state opera della Rcm-Rainone di Salerno, vale a dire una delle società che compongono l’aggregazione tra imprese che dovrà realizzare il dragaggio messo a gara per 250 milioni di euro e che dovrebbe portare l’altezza dei fondali a 12,5 metri rispetto agli attuali 10,5 e quindi consentire l’attracco di imbarcazioni più grandi.
I clienti finali del carburante stoccato a Ravenna saranno per il 70% i proprietari dei camion alimentati con LNG (attualmente li producono soltanto Iveco, Scania e Volvo Trucks) e per il 30% quelli delle navi. Ovviamente, il carburante destinato ai camion viene prima inviato alla rete tramite autobotti, mentre il rifornimento del deposito avviene attraverso apposite imbarcazioni.
L’apertura del deposito potrebbe avere anche ripercussioni sul prezzo finito del prodotto, considerando che attualmente il gas liquefatto viene importato dall’estero (per lo più da Barcellona e in parte da Marsiglia), con costi evidentemente più alti.
A ottobre apre sul porto di Ravenna il primo deposito di gas naturale liquefatto
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