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Federtrasporti, quarto mandato per Claudio Villa. Nel solco della continuità

Il 27 maggio si è tenuta a Bologna l’assemblea della realtà aggregativa, nata nel 1971 e che oggi accorpa numerose realtà dell'autotrasporto nazionale. Tra conferme e nuovi ingressi nel Cda, il gruppo ha delineato le strategie future puntando a una crescita sempre più responsabile e collaborativa, che comprenda coesione economica e rafforzamento competitivo

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È iniziato ufficialmente il quarto mandato consecutivo di Claudio Villa alla guida di Federtrasporti, realtà aggregativa che riunisce una cinquantina di enti operativi nel settore dell’autotrasporto – in maggior parte consorzi e cooperative – dislocati sull’intero territorio nazionale. Dopo l’approvazione dell’Assemblea dei soci il 27 maggio, i partecipanti hanno infatti confermato alla presidenza Claudio Villa del Conap di Piacenza, affiancato dai vicepresidenti Paolo Morea del Can di Noci (Bari), in rappresentanza del comparto del trasporto solido, e Silvio Camanini del Gam di Mantova, in rappresentanza di quello liquido.

Eletto anche il nuovo Cda, che resterà in carica per il triennio 2023-2026 e che risulta allargato ora a 13 membri. Agli 11 componenti del precedente «board» – composto da Nazareno Bergami (Cafa), Ostilio Cheli (Rat), Luciano Gallan (Cam), Giancarlo Melis (GTV), Luciano Barattini (Carp), Eugenio Zaninoni (Coap), Michele Demi (Cacif), Cosimo Di Giorgio (Caag), oltre ai già citati Claudio Villa, Paolo Morea e Silvio Camanini – si inseriscono i nuovi ingressi di Claudio Antonelli (Cipaa) e di Lorenzo Capatti (Cft). Eletti anche gli invitati permanenti alle riunioni del comitato esecutivo, sempre secondo il criterio di rappresentanza che prevede la partecipazione di un esponente del comparto solido e di uno del comparto liquido. Per il primo, si tratta di Luciano Barattini del Carp di Pesaro, per il secondo, Michele Demi del Cacif di Follonica.

Claudio Villa (al centro) è al suo quarto mandato come presidente del Gruppo Federtrasporti, dopo le nomine del 2014, del 2017 e del 2020. A sinistra, Pasquale Mancini (presidente uscente del collegio sindacale); a destra, Paolo Morea (vicepresidente)

Un triennio sulle montagne russe

«È stato un triennio molto complesso per il nostro settore», ha affermato il presidente Claudio Villa nel corso dell’assemblea. «Dopo il duro colpo subito con la pandemia, abbiamo cominciato a intravedere la luce solo nel 2022. Una timida ripresa che però è stata subito smorzata dal conflitto tra Ucraina e Russia, fattore che ha messo in crisi le aziende forse ancora di più di quanto abbia fatto il Covid». Villa ha quindi sottolineato come i costi energetici siano più che raddoppiati nell’ultimo biennio e di come l’industria abbia sofferto. «In molte situazioni, penso in particolare alle realtà più energivore, come ad esempio chi lavora con i lavaggi di autocisterne, era molto più conveniente risparmiare sul costo dell’energia che produrre e vendere le proprie merci. Pertanto, non si possono considerare questi fattori nell’analisi di bilancio complessiva della nostra società».

Tuttavia, nonostante le difficoltà derivanti dallo scoppio della guerra in Ucraina e dell’ingente aumento del costo dell’energia, la società ha chiuso il 2022 con un fatturato inferiore ai 40 milioni di euro e nel corso degli ultimi anni ha ridotto drasticamente il suo indebitamento bancario. L’obiettivo per il prossimo triennio resta comunque quello di recuperare i margini erosi dai costi crescenti, conservando al contempo competitività e qualità dei servizi offerti ai soci. «Tra questi – ha sottolineato Villa – uno dei più apprezzati è indubbiamente la formazione. Abbiamo svolto nel solo 2022 oltre 900 ore di formazione e continueremo a investire in quest’area». C’è poi il ramo assicurativo, che ha raggiunto risultati straordinari. «Sono diminuiti i sinistri, determinando un risultato di gestione dei fondi anche migliore rispetto all’anno precedente».

Le sfide del nuovo triennio

Nel corso dell’incontro Villa ha posto l’accento anche sulla spinta all’internazionalizzazione di Federtrasporti, esemplificata non solo in partecipazioni a manifestazioni fieristiche di carattere continentale (la più recente, quella del Transport Logistic di Monaco), ma anche nell’organizzazione di incontri con le massime organizzazioni europee dell’autotrasporto. «Di recente abbiamo organizzato a Bologna la prima assemblea del 2023 di Uetr, l’associazione europea del trasporto merci su strada. È stato un momento importante per confrontarsi con diverse associazioni di autotrasporto di tutta Europa sulle questioni settoriali più urgenti del settore: carenza di autisti, crisi dei prezzi dell’energia, transizione verde. E su quanto sia necessario agire tutti insieme per trasmettere alla politica europea quelle che sono le necessità di ogni singola nazione. Un’unità che bisogna esprimere anche a livello di organizzazioni di categoria, perché in questo modo diventa possibile essere più incisivi anche a Bruxelles, dove sempre di più sono fissate le politiche e le normative di riferimento del settore».

L’assemblea ha quindi espresso soddisfazione generale per le attività svolte in questo ultimo triennio, esprimendo l’auspicio che tale impegno possa proseguire nel nuovo mandato. Il vicepresidente della divisione del gruppo riferita al trasporto solido, Paolo Morea, si è detto «orgoglioso di aver contribuito nell’accompagnare fin qui il comitato esecutivo in questo percorso», ringraziando per la fiducia riconfermata e sottolineando come sia fondamentale «aumentare la coesione del gruppo, la qualità dei servizi, la capacità di produrre idee e fare sintesi». Anche il vicepresidente della sezione liquidi, Silvio Camanini, ha affermato come l’obiettivo principale sia quello di «tenere unito il gruppo, migliorando l’informazione all’interno dei soci e facendo capire loro quali sono i problemi comuni su quali bisogna focalizzarci». Ma anche uscire fuori dalla propria «area di comfort» è un aspetto primario, sforzandosi di aprirsi ai mercati internazionali, anche a costo di qualche piccolo sacrificio economico. «L’esperienza di aver partecipato per la prima volta come espositori al Transport Logistic di Monaco è stata importante – ha osservato Camanini – e mi auguro di replicare questo modello anche nel futuro».

Silvio Camanini, presidente del GAM e vicepresidente Federtrasporti

Orgoglio e coesione

Sulla stessa lunghezza d’onda è Luciano Barattini (Carp), che ha messo in evidenza proprio come, a partire da quel che si è visto a Monaco, sia strategico strizzare l’occhio ai «grandi» della logistica. «Le grandi realtà cercano noi piccoli perché hanno bisogno delle nostre competenze, del nostro saper-fare e della nostra storica forza imprenditoriale. Perché un albero per crescere ha bisogno di radici. E noi ‘piccoli’ siamo le radici. E mi sento molto orgoglioso di esserlo».

Michele Demi (Cacif) ha rimarcato i progetti per il futuro del gruppo, riassumendoli in «alleggerimento dei costi» e in «rilancio dei servizi» offerti sia ai soci, sia all’esterno. «Vediamo il prossimo triennio come un periodo di importante crescita, ma anche di impegno e sforzo per ritrovare una coesione che ultimamente si era un po’ persa. Quello che io vorrei vedere tra tre anni è l’ingresso di nuovi soci, ma anche all’interno del consiglio di amministrazione».

In tema di nuovi ingressi, Claudio Antonelli (Cipaa), entrato a far parte del Cda di Federtrasporti, ha sottolineato come nel prossimo triennio vorrebbe veder aumentato il peso della componente «trasporti» all’interno degli interessi del Gruppo. «Il mio auspicio è che si giunga a una ripartenza del concetto di Federtrasporti in quanto federazione di trasporto. Certamente sono importanti i servizi, l’assicurazione, la formazione ecc., ma il trasporto è il sale del Gruppo. E noi come Cipaa, da questo punto di vista, abbiamo deciso di dare il nostro contributo portando dentro al Gruppo molto lavoro, assumendoci la responsabilità in prima persona».

Il saluto di Pasquale Mancini

In conclusione dell’assemblea, spazio anche a un momento che ha emozionato tutti i partecipanti, con i saluti di Pasquale Mancini, da oltre 50 anni in Federtrasporti, che ha annunciato di non proporsi più d’ora in avanti nella candidatura del collegio sindacale del Gruppo.

«Qui ho fatto la mia storia, ho dato il mio contributo e penso che tutto sia andato bene», ha affermato Mancini, chiudendo, commosso, con un messaggio rivolto all’assemblea: «L’unica cosa che posso consigliarvi per il futuro, è di ricordarsi che tutto ciò che facciamo è il frutto dello stare insieme. E che non c’è altra strada se non quella di andare avanti in questa direzione».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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