Gli esami di accertamento all’idoneità a svolgere la professione di autotrasportatore non potranno essere svolti finché non sarà conclusa l’emergenza sanitaria, cioè fino al 31 luglio 2021. La situazione è paradossale per chi si trova a voler intraprendere questo mestiere, perché si possono seguire i corsi di preparazione agli esami, ma non si possono sostenere gli esami stessi.
Ecco perché la FAI (Federazione Italiana Autotrasportatori) ha scritto alla vice ministro per le Infrastrutture e per la Mobilità sostenibili, Teresa Bellanova, affinché consenta quanto prima il ripristino immediato degli esami per l’accesso alla professione.
Nella lettera, sottoscritta dal presidente Paolo Uggè, emerge in maniera chiara come questa situazione crea difficoltà al settore in quanto «sta bloccando da più di un anno la nascita di nuove imprese», ma al tempo stesso anche «lo sviluppo di quelle già esistenti, giacché dal 2012, con la legge 4 aprile del 2012 n. 35, vige l’obbligo per ogni impresa di avere un gestore dei trasporti, con il certificato di idoneità conseguito con il superamento dell’esame in questione».
Nella lettera si evidenzia pure che in realtà il dpcm 11 giugno 2020 aveva già autorizzato, in deroga alle disposizione emergenziali, l’apertura dei corsi di competenza del ministero delle Infrastrutture, quali quelli relativi alle patenti di guida, CQC, corsi di preparazione per l’esame di accesso alla professione di autotrasportatore e aveva consentito, pure in presenza, quelli gestiti dal ministero. Ecco perché Uggè chiede che si faccia altrettanto con gli esami di l’accesso alla professione, malgrado siano gestiti dalle amministrazioni provinciali.