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Emulatore di AdBlue: l’Agenzia Dogane non concede rimborso accise e ne chiede il rimborso

Sanzioni troppo contenute finora non hanno fermato il dilagare dei quei sistemi che fanno percepire alla centralina del camion la presenza dell'Adblue, anche se in realtà nel serbatoio non ce n'è. Un deterrente più concreto potrebbe venire dalla decisione dell'ADM di Verona di rifiutare la richiesta di rimborsi accise avanzata da un'azienda di autotrasporti e di chiedere indietro quelli incassati in passato

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Un emulatore di AdBlue trasforma un camion euro VI in un euro 0. Questo dovrebbe disincentivare chi ne fa ricorso a manomettere il sistema catalizzatore SCR. Eppure, anche pochi giorni fa, a seguito di controlli effettuati dalla polizia stradale è stata nuovamente rilevata una manomissione del catalizzatore SCR.

Per questo motivo, dopo l’opportuna segnalazione degli agenti della stradale, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) ha contestato a un’azienda di autotrasporti l’indebita ricezione del rimborso delle accise sul gasolio, in quanto su uno dei veicoli di sua proprietà è stato rilevato un emulatore AdBlue, che quindi ne aveva abbassato fino all’euro 0 la classe energetica. E in quanto tale, non aveva diritto, come tutti i veicoli dall’euro 0 all’euro 3, di beneficiare del rimborso delle accise.

Ma non è tutto, perché l’ADM ha anche chiesto all’azienda di autotrasporto la ripetizione delle accise già rimborsate in precedenza. Questo provvedimento dovrebbe costituire un deterrente concreto all’istinto di alcuni autotrasportatori a manomettere il sistema AdBlue, visto che le sanzioni pecuniarie, previste dal codice della strada agli articoli 71 e 78, pari rispettivamente a 90 euro (per mancanza di caratteristiche costruttive del motore) e di 430 euro (per mancato aggiornamento della carta di circolazione a seguito del montaggio dell’emulatore) a ben poco sembra essere servita finora. Anche perché la stessa sanzione pagata entro cinque giorni scende ad appena 362,60 euro.

Un altro deterrente è quello di allungare il tempo necessario per la revisione del veicolo dopo la rimozione dell’emulatore stesso, costringendo l’impresa di autotrasporto a svolgerla nella città dove è stata rilevata l’infrazione e non in quella dove ha sede la società.

Infine, è da registrare l’esperienza partita dal Trentino, dalla polizia municipale di Monte Bondone, che rispetto ai veicoli che effettuano trasporti internazionali per i quali serve un’autorizzazione CEMT (per la quale è necessario un veicolo euro V o VI), comminano la pesante sanzione del trasporto abusivo.

Durante i controlli la Polizia stradale riesce comunque a individuare lo stratagemma di emulazione dell’AdBlue. Come? Ce lo spiega in questa puntata di K44|Ripasso (vale a dire estratti dei videocast di K44|Risponde), il comandante Federica Deledda, vicequestore della Polizia di Stato. Buona visione!


Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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