Di questi tempi ogni secondo diventa prezioso. E quando un’azienda di autotrasporto attende da oltre un anno il parziale recupero di soldi spesi nel lontano 2010 è possibile che – se è ancora in vita – perda la pazienza. È quanto sta accadendo per l’Ecobonus 2010 che, rispetto alle aziende siciliane, quelle cioè che presentano sul bilancio una voce cospicua di costi per le autostrade del mare, potrebbe essere un’iniezione importante di liquidità.
In realtà in Italia i soldi ci sarebbero pure, ma l’inghippo si è posto a Bruxelles, dove il decreto che ha concesso l’agevolazione è stato inviato per valutarne la compatibilità con la normativa comunitaria. E lì giace da mesi e mesi. Alla Fai Sicilia, però, sono stufi e così oggi, per bocca del vicepresidente Angelo Ercolano, chiedono al governo un intervento tempestivo per sbloccare le risorse: «Siamo alle solite – ha commentato – ancora una volta la burocrazia impedisce che una risorsa indispensabile, soprattutto per l’autotrasporto siciliano, venga erogata in tempi rapidi».
Basterà a far fretta alla burocrazia europea?
Ecobonus 2010 ancora da stanziare: da Bruxelles tutto tace
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