Cosa succederebbe se i controlli sul trasporto merci fossero,per almeno un lasso di tempo, attenti e continui? Un paio di anni fa, intervistatoda Uomini e Trasporti, il segretarionazionale di Assotir, Claudio Donati, rispondeva testualmente: «tuttisanno che, con i prezzi che girano, il mercato del trasporto è border line,ma nessuno ha interesse a cambiarlo. Altrimenti basterebbe una settimana dicontrolli a tappeto per far implodere il sistema: se i trasportatori avesserola certezza di essere controllati, bloccherebbero le proprie attività. Lo sannoloro per primi che sono incompatibili con i prezzi che sono costretti apraticare».
340 le violazioni alla normativa intema di tempi di guida e di riposo (superamento dei limiti, irregolarità nelleregistrazioni o, peggio ancora, con alterazione dell’apparecchio diregistrazione). Ci sonopoi 150 infrazioni alla normativa sull’obbligo di revisione del veicolo e di inefficienzevarie dei dispositivi e degli equipaggiamenti, oltre a 90 trasporti incondizione di sovraccarico.
Perultimo, la ciliegina sulla torta: in Friuli Venezia Giulia le pattuglie hannointercettato e sanzionato un furgone che percorreva contromano il raccordoVillesse-Gorizia e denunciato il conducente di un veicolo industriale stranieroil cui rimorchio è risultato rubato in Spagna.
Tuttoquesti in due week-end di inizio primavera. Ma, ripetiamo, se operazioni analoghe fosseropiù frequenti e costanti, se anche in Italia, come avviene all’estero,crescesse la percezione che la strada è un luogo controllato e che quindi non c’èspazio per chi si pone al di là della legge, cosa potrebbe accadere?