Il Fisco allenta la morsa. O meglio, di fronte a situazioni di difficoltà consente all’impresa (o al privato) da cui pretende il versamento di un’imposta una dilazione che può arrivare a un termine massimo di 10 anni, suddiviso in 120 rate complessive. Lo stabilisce un decreto del ministero dell’Economia (uscito in Gazzetta Ufficiale n. 162 dell’8 novembre) che, dando attuazione a quanto previsto dal decreto del Fare, consente di dilazionare delle somme iscritte a ruolo. Una possibilità consentita però di fronte a circostanze che, seppure estranee al contribuente, abbiano determinato una grave situazione di difficoltà collegata alla crisi.
In ogni caso tali circostanze debbono essere provate tramite un’istanza motivata rivolta all’agente della riscossione e in cui si dimostrino due condizioni: che la rata teorica sia superiore al 10% del valore della produzione e che l’impresa abbia un valore adeguato dell’indice di liquidità.
In caso di mancato pagamento delle rate per 8 mesi si decade automaticamente dal beneficio.
I piani di rateizzazione accordabili da Equitalia sono di quattro tipi:
– piano di rateazione ordinario con una durata massima di 72 rate;
– il piano di rateazione in proroga ordinario, sempre da 72 rate;
– il piano straordinario con una durata massima di 120 rate;
– il piano di rateazione in proroga da concludere in un massimo di 10 anni.