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Dati Confetra su trasporti: giù i traffici, su i fatturati; meglio i margini, peggio gli insoluti

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L’autotrasporto e più in generale l’universo del trasporto merci non gode di ottima salute. Eppure qualche piccolo anticorpo è stato iniettato in questo sistema febbricitante. Il termometro che lo testimonia è la consueta indagine effettuata dal Centro Studi Confetra prendendo in considerazione l’andamento del 2012 in rapporto al 2011. Ebbene diciamo subito che in generale, fatta eccezione del settore dei corrieri espresso (che ha visto incrementare il numero di consegne del 2,8%), tutti i settori fanno registrare segni negativi. Anzi a essere precisi il trasporto merci su strada regredisce sul nazionale dello 0,3%, mentre sull’internazionale rimane assolutamente stabile (0,0%). Le altre modalità fanno molto peggio: –5,6% la ferrovia, -4,9% l’aereo, -4,1% e -7,4% il mare, rispettivamente per le tonnellate di merci alla rinfusa e per quelle ro-ro.

L’anticorpo di cui si diceva proviene quindi da un altro dato: i fatturati. Perché qui i numeri, seppure di poco, diventano positivi, rispettivamente dell’1,4% sul nazionale e dello 0,2% sull’internazionale. La qual cosa si può giustificare in un solo modo: i margini dell’attività sono leggermente migliorati o, per dirla con il presidente di Confetra, Fausto Forti, c’è stato «un arresto dell’erosione dei margini che aveva caratterizzato il settore negli ultimi anni e che dovrebbe confermare il processo di razionalizzazione dell’assetto delle imprese in atto nella logistica, con l’uscita dal mercato di imprese di minore dimensione che vengono incorporate da altre imprese oppure cessano l’attività».

Altri dati interessanti guardano ai pagamenti: i tempi medi di incasso sono di 87 giorni (ancora tanti), mentre si moltiplica per cinque la percentuale di insolvenza rispetto al fatturato, che nel 2011 era dell’1,2% e nel 2012 schizza al 6,1%.

Sta di fatto che tutto ciò non infonde troppe speranze al trasporto merci. Infatti, rispetto alle prospettive dell’intero 2013 ben il 70% delle imprese si aspetta una tendenziale stabilità, soltanto un 14% vede una crescita, mentre un 16% intravede addirittura un calo dell’attività.

Guardando agli altri settori, qualche segnale incoraggiante si registra tra i corrieri, dove il fatturato cresce dello 0,3% (ma il traffico scende dello 0,4%) e nel trasporto container internazionale via mare con un +1% giustificato soprattutto dalla buona performance del Porto di Genova (TEU +11,8%). Negativo l’andamento del Ro-Ro (-7,4%), anche a causa del calo dei trasporti con la critica Grecia e con i turbolenti Stati del Nord Africa. Per i porti di transhipment si registra una ripresa di Gioia Tauro +18,1, cui fa da contrappeso il crollo di Taranto -56,4%.
In forte calo il cargo aereo –4,9%, legato alla contrazione delle importazioni di beni tecnologici di alta gamma.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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