Parte dal Sud la protesta contro il governo Monti. Una protesta espressa i giorni scorsi a una riunione della FAI siciliana a Catania, dove hanno trovato posto anche trasportatori pugliesi e calabresi. Per tutti la difficoltà principale deriva dall’aumento delle accise sui carburanti, dall’aumento incondizionato dei tassi bancari, dall’impossibilità di accesso al credito, dall’incremento delle polizze assicurative e in molti casi dalla negazione della copertura. Insomma tutti fattori che rischiano di mettere in ginocchio le imprese. Da qui la decisione di adottare una serie di azioni di protesta da condividere a livello nazionale. In particolare ogni federazione regionale porterà le motivazioni della base presso i comitati nazionali di FAI e Unatras per decidere quindi quali iniziative intraprendere.
Netto il commento del presidente della FAI Sicilia, Giovanni Agrillo: «Se il Governo respingerà la nostra richiesta d’incontro andremo avanti con azioni di protesta, condivise su scala nazionale».
Dal Sud monta la protesta dell’autotrasporto
-