Ferrovie, autostrade, ma anche ristrutturazione di edifici scolastici e opere nei piccoli comuni, questi sono i settori che nel corso dell’anno dovrebbero aprire il maggior numero di cantieri. Il mercato delle costruzioni non è certo uscito dalla crisi ma un monitoraggio dei provvedimenti legislativi degli ultimi mesi e dei programmi delle grandi stazioni appaltanti – a poche settimane dalla 29a edizione di Samoter in programma a Verona dall’8 all’11 maggio – mostra che qualcosa si sta muovendo.
L’analisi parte dal cosiddetto «Piano dei 6000 campanili», un provvedimento atteso da anni, che ha messo a disposizione fondi per i comuni con meno di 5000 abitanti. Complessivamente lo stanziamento è di un miliardo di euro, una prima tranche ha distribuito i primi 100 milioni a 115 comuni e altri 50 sono in corso di assegnazione con la seconda tranche, seguendo una graduatoria «a scorrimento». I comuni così potranno sbloccare opere incagliate dai vincoli del patto di stabilità e attivare lavori di cui beneficeranno soprattutto le piccole imprese di costruzione. Un effetto simile lo ha anche il Piano per l’Edilizia Scolastica dove il Governo ha assegnato 150 milioni di euro per i piccoli progetti di manutenzione delle scuole, attraverso graduatorie stilate dalle Regioni.
Sul fronte delle infrastrutture si segnalano le gare per 2,5 miliardi di euro che RFI ha previsto di bandire nel 2014. Una cifra suddivisa in 750 milioni per nuovi investimenti (tra cui la velocizzazione della Catania–Siracusa, e l’ammodernamento della Messina–Palermo ma anche opere nel nodo di Roma) e ben 1310 milioni per la manutenzione della rete. Entro la prima metà dell’anno andranno in gara anche le opere civili del 2° lotto costruttivo per il Terzo Valico, per un valore di circa 500 milioni di euro mentre per la fine dell’anno è prevista la pubblicazione dell’avviso di preinformazione di BBT per il lotto Mules del Tunnel del Brennero, opere che valgono circa 1,2 miliardi di euro.
Sul fronte delle autostrade, infine, entro l’anno apriranno i cantieri lungo tutta la tratta della Pedemontana Veneta e saranno liquidati lavori per non meno di 130 milioni di euro. Da segnalare anche che dal primo gennaio di quest’anno le Concessionarie Autostradali debbono per legge affidare il 60% – e non più il 40% – dei lavori a terzi. Questo mette sul mercato, secondo i dati elaborati dal ministero delle Infrastrutture, circa 500 milioni in più rispetto al 2013. Insomma qualcosa si muove, resta da capire se nei prossimi mesi assisteremo al quel cambio di scenario che il mercato aspetta da troppo tempo.