Lo sciopero di fine marzo dei dipendenti dell’autotrasporto aveva segnato un punto di difficoltà nella trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo del trasporto e della logistica. Difficoltà ora rimosse, tanto che domani, 18 maggio, ben 24 sigle del settore – un vero e proprio record di questi ultimi anni – metteranno la loro firma sul tanto atteso rinnovo di un contratto scaduto nel dicembre 2019, vale a dire 17 mesi fa. Un’intesa resa possibile da una sorta di compromesso, vale a dire dall’estrapolazione dall’insieme della materia, della parte di natura economica, più urgente e già definita, lasciando invece a una trattativa rimessa a un tavolo di lavoro stabile la messa a punto di quella di natura normativa, divenuta particolarmente ricca e nutrita in questo frangente critico.
Quindi, per ora viene quantificato l’aumento contrattuale per i dipendenti, spalmato ovviamente su tre anni e articolato in tante voci, comprensive ovviamente della spesa assistenziale e sanitaria divenuta sempre più importante. Non anticipiamo i dettagli di un’intesa di cui Uomini e Trasporti è venuta a conoscenza tramite fonti diverse (tutte peraltro concordi), ma possiamo dire che se da una parte i sindacati dei lavoratori portano a casa un incremento retributivo giudicato sempre più necessario, dall’altra parte le associazioni dell’autotrasporto ottengono una cristallizzazione dei costi del personale riferita peraltro a un orizzonte temporale di medio periodo, molto probabilmente interessato da un’ondata inflattiva importante.
Forse, proprio questa compenetrazione di interessi in un momento sicuramente delicato, ha consentito di trovare un consenso al rinnovo di un CCNL di settore più ampio che in passato.