Spinge sul pedale della crescita il porto di Barcellona e mette in agenda un 2012 esplosivo sul versante degli investimenti. Oltre un miliardo di euro – di cui 826 milioni privati e 193 pubblici – serviranno a finanziare un programma di importanti opere.
500 milioni, in particolare, sono quelli che ha messo sul piatto il gruppo cinese Hutchison per realizzare un nuovo Terminal container presso il molo Prat e che già dall’estate dovrebbe iniziare l’operatività. Peraltro già in queste settimane prende il via anche il terminal petrolifero sotto l’egida gestionale della coppia Meroil (Spagna) e Lukoil (Russia).
L’altro importante investimento parla italiano, perché vede impegnata la Grimaldi Lines, che si è aggiudicata la concessione per 15 anni (rinnovabile per altri 7,5) del terminal ferry sia passeggeri che merci. Il nuovo terminal vedrà la luce su una superficie di 7,4 ettari con un investimento di 22 milioni di euro e prevede anche un’area di stoccaggio per merci. L’avvio ufficiale è previsto per l’estate 2013.
Tutti questi investimenti, peraltro, servono a invertire la brutta aria che tira sullo scalo catalano. L’utile di esercizio 2011 è crollato di almeno tre volte rispetto al 2010, fermandosi a 56 milioni di euro, ma soprattutto il 2012 è partito malissimo con il traffico merci che fa segnare un -14% rispetto al primo bimestre 2011.
Container e dintorni: il porto di Barcellona gioca la carta degli investimenti
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