Dopo le misure adottate dal Consiglio dei ministri lo scorso 18 marzo (riduzione per tutti del prezzo dei carburanti di 25 centesimi al litro e creazione di un fondo di 500 milioni di euro finalizzato ad arginare il peso sopportato dalle aziende dell’autotrasporto dal caro gasolio), Fai-Conftrasporto ha deciso di «congelare del fermo» degli autotrasportatori annunciato per il 4 aprile, mentre prosegue il tavolo di confronto con il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili.
Ad annunciarlo è lo stesso presidente dell’associazione, Paolo Uggè, precisando però che sono ancora i diversi i temi che restano ancora sul tappeto. «Il primo – dice – è quello della sicurezza sociale e della circolazione che accomunano le imprese con i rispettivi lavoratori. Senza la certezza che le regole definite vengano rispettate e soprattutto fatte rispettare in breve tempo il sistema collasserebbe e tutto tornerebbe come prima. Il secondo è quello della comprensione da parte dell’Esecutivo della assoluta necessità che il sistema logistico e dei trasporti sia l’elemento decisivo per la competitività del Paese».
Per Uggè sono quindi necessari ulteriori provvedimenti che completino i contenuti del protocollo di intesa sottoscritto nella serata di giovedì scorso e ratificato dalle assemblee delle associazioni dell’autotrasporto. «Guai però a pensare che, raggiunti i risultati del ristorno dei maggiori costi, le imprese abbiano risolto i loro problemi – aggiunge Uggè – Occorre camminare insieme in questo quadro nuovo, proseguendo e sostenendo il dialogo sui temi ineludibili del settore. In gioco c’è la realizzazione di un sistema logistico dove tutte le modalità siano messe in grado di coesistere per rafforzare la sicurezza dei cittadini e dell’intero Paese».