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Con quale simbolo registrare le micro interruzioni? La risposta del ministero

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Dopo aver preso in considerazione l’eventualità che esista un obbligo di tenere la carta conducente nel tachigrafo a fine turno, il ministero dell’Interno si concentra, con la circolare del 7 luglio 2020, sulle cosiddette micro interruzioni della guida, rispondendo ad alcuni quesiti basati sull’interpretazione dell’art. 34, paragrafo 5 lettere b) del Regolamento (UE) 165/2014. 

In pratica, il ministero sostiene che le micro interruzioni della guida di pochi minuti non possono essere considerate allo stesso modo delle «interruzioni», visto che queste devono durare almeno 45 minuti oppure possono essere godute in due periodi diversi di cui il primo di almeno di 15 minuti e il secondo di almeno 30 minuti. Ma al tempo stesso non rientrano nemmeno tra i “periodi di riposo”, giornalieri o settimanali che siano. 

Ne consegue che, se le micro interruzioni non corrispondono né a riposo, né a interruzioni, non andrebbero registrate commutando il tachigrafo sul simbolo “lettino”. D’altro canto, però, quando l’autista inserisce i simboli “altre attività” e “tempi di disponibilità”, si presuppone che in quei momenti sia a disposizione del datore di lavoro e quindi non possa godere liberamente del proprio tempo. Però, se lo stesso autista ha bisogno di quei minuti di tempo per poter soddisfare liberamente delle esigenze personali, le micro interruzioni a quel punto non potranno essere considerate nemmeno “tempi di disponibilità”. 

Elaborato questo quadro il ministero arriva alla conclusione che se l’autista abbia registrato le micro interruzioni usando il simbolo “lettino”, non per questo potrà essere sanzionato in base alla presunzione che in tali periodi era comunque in disponibilità e non poteva quindi disporre liberamente del suo tempo. D’altra parte, tali periodi non potranno essere nemmeno fatti rientrare nell’orario di lavoro.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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