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Commissione Ue: ai trasporti il greco Tzitzikostas. Il Green deal diviso tra socialisti e popolari

Competitività e sicurezza tra le priorità del nuovo corso in Europa, meno enfasi sulla transizione energetica che potrebbe andare incontro a cambiamenti. “Dalla Commissione aspettiamo scelte chiare e non ideologiche” chiede Federauto. Secondo fonti vicine all’Ue, il greco Tzitzikostas, popolare conservatore, appare cauto su grossi cambiamenti

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Al via la nuova Commissione Europea: ai trasporti il greco Apostolos Tzitzikostas(Ppe). Il tema però dovrebbe rientrare anche nell’area di competenza di Raffaele Fitto che sarà vicepresidente esecutivo della Commissione – come chiesto esplicitamente da Giorgia Meloni durante le difficili trattative per la costituzione della nuova squadra europea – con competenze sui fondi di coesione e riforme, ma secondo indiscrezioni si dovrà occupare anche di trasporti e città in tandem con i commissari. Sulla transizione energetica entra in campo come commissario al clima, crescita pulita e obiettivi net-zero l’olandese Wopke Hoekstra, esponente del Partito Popolare, che nel suo programma ha insistito sulla revisione del Regolamento Co2. Il Green Deal però farà capo alla vicepresidente esecutiva per la transizione pulita, giusta e competitiva, la socialista spagnola Teresa Ribera, alla quale vanno anche le deleghe sulla concorrenza. 

Il futuro (faticoso) della transizione energetica

Questa separazione di competenze, per lo più, politicamente su due fronti diversi rischia di cambiare i connotati alla corsa verso la transizione energetica. Bisognerà infatti capire dove condurranno le inevitabili frizioni tra gli schieramenti su un tema molto delicato. Nel discorso introduttivo della presidente von der Leyen durante la presentazione dei nuovi commissari sono state sottolineate priorità come sicurezza e competitività, mentre le argomentazioni green sono apparse in secondo piano. D’altra parte, anche dal rapporto di Mario Draghi, presentato qualche giorno fa proprio per dare indicazioni al nuovo corso dell’Europa, si percepisce il monito verso gli “ambiziosi obiettivi climatici” dell’Ue che devono avere anche “un piano coerente per essere raggiunti” con l’invito di considerare tutte le alternative, in particolare per i trasporti pesanti. Anche Giorgia Meloni ha promesso, intervenendo all’Assemblea di Confindustria, di difendere con “determinazione la neutralità tecnologica” e ha chiesto alla nuova Commissione  “un’applicazione più realistica e graduale del Green Deal”. 

Il dibattito dovrà necessariamente coinvolgere anche il popolare Tzitzikostas, con un passato da presidente del comitato delle regioni Ue e della regione Macedonia Centrale, “un conservatore che appare – secondo fonti vicine alla Commissione – cauto su grossi cambiamenti ma attento a regioni periferiche (mediterraneo) e completamento dei corridoi della TEN-T”.

Scelte chiare sul futuro dell’automotive

Sul futuro delle scelte future per la transizione green interviene anche Massimo Artusi, presidente di Federauto: “Dalla Commissione ci aspettiamo scelte chiare e non ideologiche – si legge in una nota – Sarebbe importante che già in sede parlamentare arrivassero indicazioni più chiare per comprendere cosa aspettarci dalla nuova Commissione europea. Altrimenti – per le tematiche strategiche per il futuro sostenibile del comparto auto – non ci resterà che attenderla alla prova dei fatti, anche alla luce delle prime indicazioni che il Consiglio Competitività adotterà il prossimo 26 settembre sulla proposta italiana di anticipare al 2025 la revisione del Regolamento sui target CO2 per le autovetture”.

6 vicepresidenti e 20 commissari

La lista completa dei nuovi commissari è stata presentata ieri dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Si tratta della squadra che proporrà al Parlamento Europeo che dovrà esprimersi e approvarne le scelte. Dopo due mesi di intenso lavoro politico, il voto di Strasburgo potrebbe riservare ancora sorprese. Secondo indiscrezioni la seduta potrebbe tenersi tra il 4 e il 12 novembre anche se la stessa von de Leyen starebbe spingendo per anticipare i lavori della Commissione che comunque dovrebbero iniziare a dicembre, sei mesi dopo le elezioni. I commissari sono in tutto 27, uno per ogni paese membro, compresa la stessa von der Leyen: 11 donne e 16 uomini, di questi 6 sono vicepresidenti esecutivi che coadiuveranno il lavoro degli altri 20. 

Ecco la lista completa

Vicepresidenti esecutivi:

Teresa Ribera (Spagna) vicepresidente esecutiva per la transizione pulita, giusta e competitiva;

Henna Virkkunen (Finlandia) vicepresidente esecutiva per la sovranità tecnologica, sicurezza e democrazia;

Stéphane Séjourné (Francia) vicepresidente esecutivo per la prosperità e la strategia industriale;

Roxana Minzatu (Romania) vicepresidente esecutiva per le persone, le competenze e la preparazione;

Raffaele Fitto (Italia) vicepresidente esecutivo per la coesione e le riforme;

Kaja Kallas (Estonia) Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza

Commissari:

Magnus Brunner (Austria) agli Affari interni e migrazione;

Hadja Lahbib (Belgio)alla Preparazione, gestione delle crisi, uguaglianza;

Ekaterina Zaharieva (Bulgaria) per Start-up, ricerca e innovazione;

Dubravka Šuica (Croazia) al Mediterraneo;

Costas Kadis (Cipro) alla Pesca e oceani;

Jozef Síkela (Repubblica Ceca) per i Partenariati internazionali;

Dan Jorgensen (Danimarca) a Energia e alloggi;

Apostolos Tzitzikostas (Grecia) per Trasporti sostenibili e turismo;

Olivér Várhelyi (Ungheria) Salute e benessere animale;

Michael McGrath (Irlanda) Democrazia, giustizia e stato di diritto;

Valdis Dombrovskis (Lettonia) all’Economia e produttività, implementazione e semplificazione;

Andrius Kubilius (Lituania) alla Difesa e spazio;

Christophe Hansen (Lussemburgo) per Agricoltura e alimentazione;

Glenn Micallef (Malta) all’Equità intergenerazionale, gioventù, cultura e sport;

Wopke Hoekstra (Paesi Bassi) al Clima, crescita pulita e obiettivi net-zero;

Piotr Serafin (Polonia) al Bilancio, anti-frode, pubbliche amministrazioni;

Maria Luís Albuquerque (Portogallo) per i Servizi finanziari;

Maroš Šefcovic (Slovacchia) al Commercio e sicurezza economica, relazioni interistituzionali e trasparenza;

Marta Kos (Slovenia) all’Allargamento;

Jessika Roswall (Svezia) all’Ambiente, resilienza idrica ed economia circolare competitiva.

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