Un contratto di formazione dedicato specificatamente all’autotrasporto, che consenta alle imprese di contenere il costo del lavoro e di accrescere la produttività dei veicoli e soprattutto ai giovani di acquisire quella professionalità, che sempre di più nel settore diventa merce rara. È questa la proposta lanciata dall’amministratore delegato di MAN Italia, Giancarlo Codazzi in veste di presidente della sezione veicoli industriali di UNRAE, specificando pure che l’incremento di produttività deriverebbe dal fatto che il contratto, della durata di due anni, nel corso del quale il giovane potrebbe conseguire la patente in maniera gratuita (quando invece sul mercato viene scoraggiato dai circa 4.000 euro che gli vengono richiesti), comporterebbe per «l’apprendista» l’obbligo di viaggiare in affiancamento o comunque sempre in coppia. A quel punto quindi nel lasso di tempo formativo il veicolo, avendo a bordo due autisti, potrebbe circolare di più e quindi far recuperare ampiamente all’azienda l’investimento effettuato nella formazione del giovane. Senza considerare che da parte dello Stato ci dovrebbero essere quegli sgravi contributivi già in essere rispetto ai giovani disoccupati fino a 30 anni.
Insomma, una proposta interessante che non mancherà di suscitare dibattiti e che comunque contiene il merito di cercare una soluzione ad almeno due fenomeni: la diminuzione di competenza della media dei conducenti, ma soprattutto la fuga di molte imprese italiane oltre frontiera, proprio per trovare un modo di contenere i costi di personale.