Il porto di Civitavecchia sembra voler fare sul serio. Non foss’altro perché si candida a poter ospitare navi portacontainer da 18.000 teu e proprio per questo, in occasione dell’inaugurazione della Darsena Sant’Egidio (conclusa con sei mesi di anticipo), il presidente dell’Autorità portuale di Civitavecchia, Pasqualino Monti, ha annunciato la realizzazione di un grande terminal container in acque profonde, riscuotendo subito i favori di due gruppi importanti del settore, come la Contship Italia e Gavio, che hanno manifestato interesse per il progetto.
«A Civitavecchia – ha spiegato Monti – sta nascendo una piattaforma logistica nuova per il Lazio, che rappresenta il secondo mercato di consumo italiano in grado di gestire il traffico merci e passeggeri tra mare e terra, insieme al nuovo scalo commerciale di Fiumicino e alle opere di dragaggio previste per Gaeta che consentiranno di aprire vie di comunicazione con Augusta e Milazzo e poi fino a Tripoli».
Civitavecchia progetta un terminal container con piastra logistica di 5 milioni di mq
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Anche se, a ben guardare, a impressionare nelle potenzialità della nuova struttura non è soltanto la profondità del fondale, che tocca quota 20 metri, quanto l’ampiezza del retroterra logistico, che misura qualcosa come 5 milioni di metri quadri, sufficiente quindi non soltanto a svolgere mansioni di retroportualità, ma anche per candidarsi a fungere da autentica piastra logistica di riferimento per l’intera regione e oltre.
I lavori inizieranno nel 2015, dovrebbero terminare nel 2017 e godono al momento di un pacchetto di finanziamenti privati da 170 milioni di euro. Una volta realizzato, nel primo anno si movimenteranno circa 300 mila teu, per arrivare a pieno regime a 700 mila annui. Un’enormità rispetto ai 55 mila registrati nel 2012.