L’associazione internazionale dell’autotrasporto IRU rileva periodicamente la carenza di autisti in diversi Paesi del mondo e l’ultimo rapporto pubblicato, relativo all’anno 2021 e con le stime per il 2022, rileva che il fenomeno continuerà ad aumentare. Secondo il rapporto, in Europa nel 2021 sono mancati all’appello 425.000 autisti e si prevede che entro la fine dell’anno questa carenza si accentuerà (+14%).
Diversi sono i fattori che, secondo l’associazione, causano questo fenomeno. Da una parte c’è l’aumento della domanda di trasporto a cui corrisponde una difficoltà enorme di trovare personale, dall’altra la rigidità del ricambio generazionale, con un’ampia quota di autisti che vanno in pensione che non sono stati sostituiti da un numero sufficiente di nuovi (giovani) autisti. L’aumento dei salari che ha avuto luogo nel 2021 in alcuni paesi europei, come ad esempio nel Regno Unito, non sembra essere stata una misura efficace per migliorare la situazione e attrarre un maggior numero di conducenti. Questa è la dimostrazione, spiega il rapporto, che la scarsa attrattività della professione non è (solo) una questione di stipendi, ma piuttosto delle difficili condizioni di lavoro.
Tornando ai numeri, dal rapporto emerge che la situazione più difficile in Europa è proprio quella del Regno Unito, dove la Brexit ha colpito duramente un settore nel quale resta scoperta la domanda di 100.000 autisti. Anche la Germania non se la passa bene. Nel 2021 la mancanza di autisti, sempre secondo l’IRU, è stata stimata in una forbice compresa tra 57.000 e 80.000 unità. E piangono anche i Paesi dell’est, in particolare la Polonia. L’IRU stima che la carenza di conducenti in Polonia è arrivata a 80.000 unità nel 2021. Una situazione difficile su cui ha indubbiamente ha pesato il conflitto in Ucraina. In Italia i numeri sono più bassi: mancherebbero all’appello circa 20.000 autisti, esattamente come in Spagna e poco meno della Francia (34.000).
Il rapporto dedica anche un paragrafo all’impiego della forza lavoro femminile nel settore, sottolineando come la quota di donne autiste in Europa sia ancora molto bassa (3%) e non è migliorata negli ultimi 3 anni. La Lituania ha la più bassa rappresentanza femminile (0,5%), mentre l’Italia (6,3%) e la Norvegia (5,1%) vantano i valori più alti.