Meno teoria e più patica per la formazione dei conducenti per il trasporto di merci su strada, eliminando il corso per la CQC. Meno burocrazia con passaggi preferenziali in caso di flussi migratori e autorizzazioni, meno multe grazie a un ritocco del nuovo codice della strada sulla sospensione breve della patente, ma anche la possibilità di guidare mezzi fino a 7,5 tonnellate con la sola patente B e di rimanere alla guida di un mezzo industriale (fino a 44 tonnellate) fino a 67 anni. Sono sette le proposte che TrasportoUnito ha inviato oggi al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini e al suo vice, Edoardo Rixi, alla vigilia del tavolo di confronto tra le associazioni di categoria e il Governo in programma per domani pomeriggio.
Il documento – che Uomini e Trasporti ha potuto leggere in anteprima – parte da un presupposto semplice: tra le priorità del settore c’è la mancanza di conducenti professionali, specialmente di quelli impiegati su tratte lunghe, dovuta anche all’eliminazione della leva militare, ma soprattutto alle barriere burocratiche ed economiche che negli anni sono state poste per questa professione. L’associazione guidata da Maurizio Longo ha quindi individuato 7 passaggi sui quali discutere – anche al tavolo di domani – per riportare i giovani al volante, ma anche per trattenere alla guida chi già lavora in questo settore, cercando di arrestare l’emorragia di autisti che si è verificata negli ultimi anni, in particolare nelle lunghe distanze e nelle tratte internazionali.
Meno teoria e più pratica: tirocinio in azienda per almeno tre mesi
Al primo posto, tra le proposte, compare l’eliminazione del corso per l’acquisizione della Carte di qualificazione del conducente che – spiega il documento di TrasportoUnito – in linea con la direttiva 2003/59/Ce potrebbe essere rilasciato solo con il superamento di un esame, senza l’obbligo di formazione teorica. Sempre in tema di CQC, l’associazione, propone la possibilità di fare l’esame in concomitanza con quello per il rilascio delle patenti professionali (superiori alla B): “si potrebbe regolamentare la contemporaneità dell’esame di entrambe le abilitazioni” con l’obiettivo di accorciare i tempi e dando agli aspiranti autisti anche le “certezze sui tempi di effettuazioni degli esami” da parte delle motorizzazioni. La formazione degli autisti perderebbe così un passaggio teorico, guadagnandone uno pratico. Infatti, l’associazione propone un tirocinio di almeno tre mesi obbligatorio per i neo autisti (con CQC e patenti superiori) presso aziende accreditate all’addestramento presso il ministero delle Infrastrutture e trasporti. L’elenco delle aziende abilitate sarebbe tenuto dal Mit che avrebbe anche l’onore di aprire un ufficio specifico per gli aggiornamenti, relazioni e per i conducenti internazionali. Una vera e propria centrale per lo snellimento burocratico per aiutare i datori di lavoro con le abilitazioni in Italia di conducenti extracomunitari e per le autorizzazioni internazionali.
Modifiche al Codice della strada: meno vincoli e sanzioni
Gli ultimi tre punti del documento ipotizzano modifiche al codice della strada nel segno della semplificazione. In primis, alla guida di mezzi fino a 7,5 tonnellate con la sola patente B, conseguita da più di tre anni e in presenza della CQC. In altre parole, la richiesta è di elevare quello che oggi è consentito per i veicoli fino alle 3,5 tonnellate con l’obiettivo di semplificare la circolazione dei questi mezzi e ampliare la platea dei possibili conducenti.
Altro tasto dolente, la sospensione breve della patente di guida, introdotta dal nuovo codice della strada in vigore dallo scorso dicembre, anche per gli autisti professionisti in caso di sforamento dei tempi di guida e riposo. Il testo, inviato al ministero da TrasportoUnito, propone di rimuovere o rinviare le penalità per i professionisti alla guida di un mezzo industriale. “In questo contesto – si legge – la sospensione breve della patente risulta inappropriata e fortemente dannosa sia per il valore dei conducenti si per i danni economici dal sistema dell’autotrasporto”. Ultimo punto: i limiti di età, attualmente fissati a 65 anni per guidare un mezzo da 44 tonnellate, dopo questo traguardo la portata deve necessariamente scendere a 20 tonnellate. TrasportoUnito propone di superare il limite, portandole a 67 anni per la conduzione di mezzi industriali con la massa massima possibile in presenza di visite mediche annuali obbligatorie.