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Briciole di Finanza. C’è ben poco per l’autotrasporto merci nella normativa per il 2022

Per i veicoli solo un cenno al rinnovo (futuro) del parco, niente credito d’imposta 4.0 e un piccolo sostegno all’elettrificazione dei furgoni. Non restano che i sostegni finanziari validi per tutte le imprese (Nuova Sabatini e Fondo di Garanzia per le PMI), peraltro ridotti o limitati

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C’è ben poco, per l’autotrasporto merci, nella legge di Bilancio per il 2022, nonostante essa graviti intorno ai due poli della ripresa economica e della transizione verde. In entrambi, infatti, il ruolo del settore è determinate e, dunque, ci si sarebbe aspettati massicci interventi per accompagnare la trasformazione ecologica del parco camion. Nel Fondo per la strategia di mobilità sostenibile previsto dalla legge e finanziato con 2 miliardi in 12 anni, in realtà, viene citato il «rinnovo dei mezzi adibiti all’autotrasporto», ma insieme a una serie di altri interventi che vanno dalle piste ciclabili ai treni a idrogeno.

Il settore, tuttavia, può usufruire di una serie di misure di natura finanziaria, in particolare per le piccole e medie imprese, dal rifinanziamento della Nuova Sabatini con uno stanziamento di 900 milioni, alla proroga di sei mesi del Fondo di Garanzia per le PMI, sia pure con qualche limitazione. Non è stata accolta, invece, nonostante le pressioni delle associazioni di categoria, l’estensione del credito d’imposta 4.0 ai veicoli per dotarli di strumenti di interconnessione con i sistemi di gestione digitale delle imprese. All’agevolazione, pertanto, si potrà ricorrere solo per il costo degli allestimenti di cui si possa dimostrare non solo l’interconnessione con l’azienda, ma anche la capacità di effettuare una «lavorazione» delle merci trasportate. Un criterio che, come osserva Assotir, «penalizza oltremodo, ad esempio, i veicoli per il trasporto in ATP o in ADR, interconnessi con i sistemi gestionali per il monitoraggio da remoto della sicurezza o della conservazione della catena del freddo».

Credito d’imposta 4.0
Art. 1 comma 44

Le agevolazioni, alle quali si potrà far ricorso, comunque, per gli investimenti in beni strumentali nuovi (magazzini e piazzali) realizzati dal 2023 al 2025, sono tutte riviste al ribasso. Va ricordato che per usufruire del beneficio, le imprese sono tenute al pieno rispetto delle normative di sicurezza nei luoghi di lavoro e al corretto adempimento degli obblighi contributivi e assistenziali.

Fondo per la strategia di mobilità sostenibile
Art. 1 comma 392

Un Fondo di 2 miliardi di euro per il periodo 2023-2034 viene istituito per combattere il cambiamento climatico e per raggiungere gli obiettivi del programma europeo Fit for 55 (vale a dire un taglio del 55% delle emissioni di gas serra rispetto al 1990 e il raggiungimento delle emissioni zero entro il 2050). La destinazione punterà, per quanto riguarda il trasporto merci, «allo sviluppo del trasporto merci intermodale su ferro, all’adozione di carburanti alternativi per l’alimentazione di navi e aerei e al rinnovo dei mezzi adibiti all’autotrasporto». I criteri di ripartizione saranno decisi con atti normativi del ministero per le Infrastrutture e la Mobilità sostenibili e di quello per l’Economia.

Proroga del Fondo automotive
Art. 1 commi 808-810

Rifinanziato con un milione di euro e prorogato di un anno per tutto il 2022 il cosiddetto Fondo automotive per la riqualificazione elettrica dei veicoli merci fino a 3,5 tonnellate. Si tratta di un contributo pari al 60 % del costo della trasformazione, fino a un massimo di 3.500 euro, e delle spese relative all’imposta di bollo per l’iscrizione al pubblico registro automobilistico, all’imposta di bollo e all’imposta provinciale di trascrizione.

Rifinanziamento della Nuova Sabatini

La misura – che è una delle più apprezzate nel mondo dell’autotrasporto – è stata rifinanziata con 900 milioni per il periodo 2022-2027, mantenendone le modalità: contributo per l’acquisto o il leasing di beni materiali (macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature nuove di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali). Il finanziamento è ripartito così: 240 milioni per ciascuno degli anni 2022 e 2023, 120 per ciascuno degli anni 2024,2025 e 2026 e 60 per il 2027.

Proroga del Fondo di Garanzia

Durerà fino al 30 giugno la disciplina straordinaria del Fondo per le PMI, introdotta nel 2020 dal decreto Liquidità, ma la copertura sui finanziamenti fino a 30 milioni passa dal 90 all’80% e, dal 1° aprile, per ottenere le garanzie bisognerà versare al Fondo una commissione. Dal 1° luglio, cessata la disciplina straordinaria, l’importo massimo garantito per singola impresa sarà di 5 milioni di euro.

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