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Bracchi passa al fondo Argos Climate Action

Tra i nuovi obiettivi la decarbonizzazione delle operazioni logistiche e l’espansione in altre aree geografiche e nicchie trasportistiche. Per il 2023 sono attesi ricavi in crescita per circa 200 milioni

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Svolta storica per l’operatore logistico e di trasporto merci bergamasco Bracchi. Argos Climate Action, primo fondo europeo di buyout “Grey to Green”, ha acquisito la quota di maggioranza dell’azienda lombarda, finora controllata dai fondi Igi Private Equity e Siparex. L’operazione è stata realizzata con il coinvestimento da parte di Anima Alternative SGR, Clessidra Capital Credit SGR e di un gruppo di manager privati.

Umberto Ferretti, AD Bracchi

Il fondo è un’iniziativa nata con l’obiettivo di affrontare la sfida della decarbonizzazione attraverso la transizione “Grey to Green“, destinata a sostenere le aziende che intendono ridurre intensamente le proprie emissioni di carbonio e allo stesso tempo ottenere un vantaggio competitivo significativo.
La transazione è stata strutturata con un mix di equity (sottoscritto da Argos Climate Action Fund, Anima Alternative 1, Clessidra Private Debt Fund), finanziamento junior (fornito da Anima Alternative 1 e Clessidra Private Debt Fund) e finanziamento senior da parte di BNL e Banco BPM.
Il nuovo consiglio di amministrazione vede al vertice il presidente Paolo Scaroni e l’amministratore delegato Umberto Ferretti, che ha spiegato come l’obiettivo sia di «posizionare Bracchi all’avanguardia nel comparto logistico in termini di offerta verde, accelerando sulla decarbonizzazione».

Bracchi oggi è tra i più importanti operatori logistici e di trasporto a livello europeo e gestisce servizi su misura in settori di nicchia altamente specializzati come ascensori e scale mobili, macchinari agricoli e trasporti oversize fino a 100 tonnellate, ma anche nei comparti della cosmesi, del vino e del fashion con i principali marchi del lusso. L’azienda, che ha il quartiere generale a Fara Gera d’Adda nel Bergamasco e sedi regionali in Italia, Germania, Polonia e Slovacchia, conta 650 dipendenti ed ha generato, nel 2022, un fatturato di oltre 189 milioni di euro, operando da 7 filiali regionali e 12 hub in Europa, mentre per il 2023 sono attesi ricavi per circa 200 milioni di euro.
Il business plan per gli anni futuri prevede di espandere la copertura geografica, acquisire nuovo know-how tecnico in altre nicchie logistiche speciali e far crescere la base clienti. In linea poi con la missione del fondo è l’ambizioso piano di decarbonizzazione delle operazioni che mira a dimezzare l’intensità delle emissioni di anidride carbonica nell’arco di 5 anni negli ambiti Scope 1, 2 e 3 (rispettivamente emissioni dirette create dall’azienda, emissioni indirette generate dall’energia acquistata e consumata dalla società e tutte le altre emissioni indirette provocate dalla catena del valore dell’impresa).

L’acquisizione si colloca alla fine di un anno di importanti investimenti per Bracchi su tecnologie di automazione di magazzino e in procedure di sicurezza, ponendo anche le basi per l’apertura di nuovi spazi logistici. L’azienda ha inoltre rinnovato e rinforzato la propria flotta, con la realizzazione di mezzi speciali su misura per il trasporto eccezionale. Sul fronte tecnologico è stato infine completato il progetto di passaggio al cloud computing dell’intera infrastruttura aziendale e l’implementazione di un sistema di customer relationship management (il processo con cui un’azienda o un’altra organizzazione amministra le sue interazioni con i clienti) all’avanguardia.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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