Crescono i costi dell’autotrasporto in Europa e, per una volta, l’Italia non è maglia nera. Per i salari in pole position c’è la Danimarca, seguita da Olanda, Francia, Austria, Belgio e Germania. L’Italia si attesta poco sopra la media europea. La classifica è contenuta in un rapporto diffuso dall’IRU, l’organizzazione mondiale del trasporto stradale che ha stimato una crescita complessiva del 40% dei costi dell’autotrasporto europeo negli ultimi 10 anni.
Sugli operatori del trasporto – secondo il report – ha pesato in particolare il costo del lavoro: i salari totali (stipendi, bonus e indennità) sono aumentati di circa il 49% negli ultimi dieci anni, quando invece la forza lavoro nel settore è cresciuta solo del 27%. Inoltre, il costo del lavoro rappresenta in media il 35% delle spese delle aziende.
Meno impattante l’esborso per l’acquisto di veicoli e servizi che nell’ultimo decennio è aumentato in media del 37% e rappresenta circa il 28% delle uscite.
In crescita anche i costi energetici: la spesa per il diesel è generalmente aumentata in tutti i paesi negli ultimi dieci anni, con cali occasionali come durante la pandemia. Il report prevede che i costi dei carburanti continueranno ad aumentare a causa dell’impatto della guerra in Ucraina sul mercato energetico e rappresentano il 24% della spesa delle aziende.