Chiariamo subito una cosa: chi usa la calamita per bloccare le registrazioni del tachigrafo sbaglia. Anzi, commette un’infrazione che viene giustamente punita. Sbaglia due volte, poi, se dopo aver installato la calamita si fa prendere dal panico, rendendo visibile la sua bravata. È quanto ha fatto invece un giovane conducente del casertano che ieri trovandosi a transitare lungo la Statale 372, nei pressi di San Salvatore Telesino, ha notato a distanza una pattuglia della polizia di Benevento. A quel punto, evidentemente in preda all’ansia, ha ben pensato di accostare, di parcheggiare il veicolo a qualche centinaio di metri dalla pattuglia, di scendere dal camion e di passeggiare nervosamente dietro al semirimorchio. Come a dire: “Eccomi, sono qua e ho qualcosa da nascondere”.
Impossibile per gli agenti non accorgersi del comportamento a dir poco sospetto e non decidere di avvicinarsi per un controllo. Così, hanno chiesto al conducente i documenti, hanno fatto qualche giro attorno al veicolo, hanno verificato superficialmente alcuni dettagli, ma quando hanno deciso di approfondire il controllo, perché emergevano delle anomalie sui tempi di guida, ecco che l’autista – evidentemente sempre più nervoso – ha preso il coraggio in una mano e nell’altra ha sistematola calamita per mostrarla agli agenti. Insomma, ha ammesso la malafatta, ma questo non gli è servito per evitare i quasi 2.000 euro di sanzione. E forse, questa tegola sulla testa gli avrà fatto salire ancora di più il nervosismo.