Schiavitù. In che altro modo infatti potremmo sintetizzare il caso di abietto sfruttamento scoperto dalla Procura di Aosta? La polizia valdostana ha rivelato che una cooperativa di autotrasporti locale, utilizzava come autisti 6 disoccupati vicini allo stato di disperazione, pagandoli un euro l’ora e ospitandoli nei magazzini dove erano stipate le merci, in condizioni igieniche precarie e al limite della vivibilità.
I due titolari dell’azienda, C.C. e A.S., avrebbero approfittato dello stato di bisogno di queste persone prive di qualsiasi sostentamento, reclutandoli per guidare i loro veicoli senza contratto, sottopagandoli (o, in alcuni casi, non pagandoli addirittura) e minacciandoli continuamente. L’accusa è di estorsione in concorso continuata e aggravata e i due imputati sono stati rinviati a giudizio. Gli inquirenti hanno ricostruito quanto accadeva attraverso registrazioni video.
Come se non bastasse, poi, la ditta impiegava mezzi non a norma. Alcuni dei veicoli usati per trasportare le merci erano sottoposti a fermi amministrativi e altri avevano le celle frigo non funzionanti. L’azienda riusciva così a praticare prezzi di mercato più bassi e a ottenere incarichi anche da grandi magazzini e ristoranti di lusso. Dopo l’intervento della Squadra Mobile l’impresa non è oggi fortunatamente più operativa e il magazzino-dormitorio, è stato chiuso fin da gennaio. I mezzi della cooperativa sono stati sequestrati, così come la merce trovata all’interno, in precario stato di conservazione e in molti casi anche scaduta.
Durissimo, ma del tutto condivisibile, il commento della Cgil Valle d’Aosta, che ha parlato di «situazione vergognosa, una moderna schiavitù, per la quale…. esprimiamo tutto il nostro sdegno e la vicinanza nei confronti delle vittime di questo vero e proprio sfruttamento». «Il problema dei lavoratori schiavizzati esiste anche qui e va affrontato – ha commentato Domenico Falcomatà, segretario regionale della Cgil – Da anni chiediamo nuove e più efficaci tutele per i lavoratori».
Da parte nostra ogni commento è superfluo. Che in una regione insospettabile e civile come la Valle d’Aosta possano accadere episodi di sfruttamento barbarico degli autotrasportatori, a livello di “servi della gleba”, lascia stupefatti e addolorati e apre gli occhi – se ce ne fosse ancora bisogno – sulla tremenda crisi del settore.