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Assotrasporti: «L’Europa verifichi la legittimità della legge francese sul divieto di riposo in cabina»

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La legge francese che fissa una sanzione fino a un anno di reclusione a un’ammenda fino a 30.000 euro laddove l’autista trascorra il riposo settimanale in cabina continua a far parlare di sé. Stavolta è sono Assotrasporti e Azione nel Trasporto Italiano che, seppure apprezzato le finalità della normativa, ritengono opportuno tutelare maggiormente l’impresa di trasporto rispetto al caso in cui sia l’autista a infrangere il divieto e graduare la pena in base alla reiterazione del reato. A questo scopo le due associazioni hanno scritto al governo italiano, a quello francese e a quelle dell’Unione Europea, per chiedere in particolare a quest’ultima se la legge francese sia compatibile con i principi comunitari e se effettivamente garantisce ai Paesi membri di competere alla pari nello spazio unico europeo del trasporto su strada.
Al governo italiano, invece, Assotrasporti e Azione nel Trasporto chiedono di cogliere «la grande occasione offerta dal semestre di presidenza europea (luglio dicembre 2014), per contribuire ad armonizzare la normativa comunitaria», in particolare rispetto alla «sfera fiscale a tutti i costi d’esercizio che incidono sulle Aziende di trasporti». Le due associazioni, infatti, fanno notare che molte aziende «in Italia trovano condizioni fiscali e contributive scarsamente competitive» e quindi «sono costrette a chiudere o a delocalizzarsi. Tuttavia, i veicoli stranieri che circolano sul territorio italiano usufruiscono di infrastrutture, strade e servizi, senza partecipare al versamento di contributi».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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