L’emergenza coronavirus sta mettendo sotto stress l’economia italiana e l’autotrasporto non fa eccezione, anzi viene particolarmente colpito per il suo ruolo centrale di distribuzione delle merci in tutto il Paese. Sono questi i motivi che hanno spinto Assotir a scrivere due lettere al Ministero dei trasporti e al Centro Agroalimentare di Roma per segnalare due diversi tipi di problema.
Alla ministra Paola De Micheli il segretario generale di Assotir, Claudio Donati, ha evidenziato come, specialmente nel settore alimentare, «molte imprese di autotrasporto si trovano ad affrontare ordinativi sempre crescenti, con forte stress delle proprie strutture organizzative, per le richieste da parte dei committenti e in particolare degli operatori della grande distribuzione». L’attuale pressione è tale da «mettere in estrema sofferenza il sistema stesso di approvvigionamento delle merci che… non può essere effettuato, se non nel pieno rispetto delle norme di sicurezza dei consumatori e degli stessi operatori del trasporto». Una situazione originata con tutta probabilità da un eccesso di domanda da parte dei cittadini, dovuto più a fattori emotivi che a effettive necessità. Ciò non di meno, spiega Donati «ove non si dovesse intervenire, potrebbero determinarsi situazioni tali da rischiare blocchi negli approvvigionamenti». Il segretario auspica perciò «ogni ulteriore iniziativa utile a rafforzare la fiducia presso i consumatori e diffondere tranquillità circa gli approvvigionamenti… raffreddando i picchi ingiustificati di domanda di generi alimentari, in modo da consentire modalità di svolgimento del servizio più equilibrate e più efficienti».
Donati ha poi segnalato al CAR – Centro Agroalimentare di Roma un altro problema, quello del divieto di accesso ai servizi pubblici, come bagni pubblici e bar, per gli autisti che operano all’interno del Centro stesso.
«A parte il palese contrasto di queste prescrizioni con quanto previsto dal DPCM 11 marzo 2020 (art.1 punto 2) – scrive Donati – mi permetto di far notare l’elemento discriminatorio, mai tollerabile e tanto più fuori luogo nel caso specifico, in quanto rivolto ad una categoria che in questo momento sta assicurando, con enormi rischi e sacrifici personali, un servizio essenziale come la circolazione delle merci nel nostro Paese».
«Mi auguro pertanto – conclude il segretario – che si vorrà prendere atto dell’insostenibilità del provvedimento in oggetto, ristabilendo condizioni di accessibilità al Centro coerenti con le attuali disposizioni di legge, oltre che con lo spirito di collaborazione e di rispetto che il momento richiede a tutti».
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