Gli investimenti in sicurezza stradale di derivazione dalle contravvenzioni sono scarsi; a sostenerlo è “Il Sole 24 ore” che in una sua indagine fissa a circa 1,4 miliardi di euro gli incassi totali dei Comuni nel 2013 sotto la voce contravvenzioni. Soldi che, in base al Codice della strada, dovrebbero essere destinati alla sicurezza stradale, ma sulla cui reale destinazione ben poco si sa.
Assosegnaletica/Anima (Associazione aderente a Confindustria che riunisce produttori e operatori che si occupano di segnaletica stradale) torna così sul problema sottolineando che l’art. 208 del Codice della Strada – spiega l’associazione in una recente nota – stabilisce che i proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie siano destinati a interventi di sostituzione, ammodernamento, potenziamento, messa a norma e manutenzione della segnaletica delle strade di proprietà dell’ente; al potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni in materia di circolazione stradale, anche attraverso l’acquisto di automezzi, mezzi e attrezzature dei Corpi e dei servizi di polizia provinciale e di polizia municipale; ad altre finalità connesse al miglioramento della sicurezza stradale, relative alla manutenzione delle strade di proprietà dell’ente, all’installazione, all’ammodernamento, al potenziamento, alla messa a norma e alla manutenzione delle barriere e alla sistemazione del manto stradale delle medesime strade.
Assosegnaletica: dove finiscono i soldi delle multe?
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