Un pacchetto di modifiche al codice della Strada ha ottenuto l’approvazione a larga maggioranza della Commissione Trasporti della Camera in sede referente. Se tutto fila liscio a fine settembre si potrebbe avere l’approvazione definitiva del Parlamento e quindi l’entrata in vigore. Mario Valducci (PDL), presidente della Commissione, si è detto fiducioso in tal senso: «Grazie al consenso trasversale tra le forze parlamentari presenti in Commissione, contiamo di ottenere speditamente la sede legislativa per concludere definitivamente i lavori nel giro di poche settimane».
Le modifiche danno per un verso un giro di vite funzionale alla sicurezza e per un altro tendono una mano a chi si dimostra tempestivo nei pagamenti delle sanzioni. Più precisamente si riduce del 20% l’importo delle multe laddove il pagamento (possibile anche tramite POS) avviene entro 5 giorni dalla contestazione o dalla notifica, che potrà avvenire anche tramite posta elettronica certificata.
Senza contare che in questo modo si spera anche di alleggerire il gravame procedurale per Polizia, Carabinieri e Polizia Municipale, e al tempo stesso garantire un flusso di cassa più immediato.
Tra le misure sul fronte della sicurezza compare invece una misura accessoria all’omicidio colposo, che consiste nella revoca della patente, cioè nell’annullamento permanente del valore della stessa. Per riaverla bisognerà sottoporsi a un nuovo esame, ma solo dopo 5 anni dal reato, che diventano 15 se il reato stesso è stato commesso con tasso alcolemico >1,5 g/l (stato di ebbrezza) o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti/psicotrope (art. 589/3 c.p.). Devono trascorrere sempre 15 anni se l’omicidio colposo è commesso da «pirati della strada», da chi cioè si è dato alla fuga a seguito dell’incidente, senza preoccuparsi di prestare soccorso.
L’inasprimento rispetto al passato è evidente: attualmente è soltanto lo stato di ebbrezza l’assunzione di sostanze stupefacenti a far scattare la revoca, mentre per sostenere il nuovo esame l’attesa era di soli 3 anni.
Altra disposizione interessa in particolare il settore dei caravan, al centro della Fiera di Parma conclusasi lo scorso week-end e che conosce una decisa flessione di mercato al punto che dei 12.000 veicoli immatricolati prima del 2008 oggi si superano appena i 4.000. E la modifica al codice potrebbe forse dare una mano a risvegliare tale mercato, in quanto prevede che la massa complessiva a pieno carico dei veicoli M1 euro 5 e successivi, dotati di controllo elettronico di stabilità, impianto GPL/metano e pannelli solari non superi del 15% quella indicata nella carta di circolazione.
Altra disposizione interessa i veicoli elettrici ad almeno due ruote, che vengono indirizzati dai movimenti del corpo del guidatore e utilizzati attualmente soprattutto nei centri commerciali o in aeroporti. Fino a oggi erano considerati pedoni, mentre adesso vengono equiparati a biciclette elettriche a pedalata assistita. La velocità massima consentita è di 20 Km/h e il conducente non può avere meno di 16 anni.
È opportuno ricordare che questo pacchetto di misure è in qualche modo un assaggio. Come ha chiarito la relatrice Silvia Velo (PD), vice presidente della Commissione, «il provvedimento si era reso necessario dopo il primo periodo di applicazione della riforma varata nel luglio 2010, una legge bipartisan che ha posizionato l’Italia tra le nazioni più virtuose in Europa sia per quanto riguarda la riduzione che più in generale per la prevenzione degli incidenti. L’applicazione quotidiana di addetti ai lavori e Forze di Polizia ne ha consigliato la manutenzione normativa, in attesa della prossima approvazione della Legge Delega al Governo per la completa riforma del Codice della Strada».
La Legge Delega al Governo per la riforma del Codice della Strada è stata approvata in Commissione il 4 luglio; il passaggio in Aula è previsto entro settembre. Contiene un ampio disegno di razionalizzazione, semplificazione amministrativa e delegificazione, ma soprattutto spezza il codice in due parti. La prima parte, di un centinaio di articoli, contiene il Codice di Comportamento alla guida, vale a dire ciò che chi si mette in strada deve conoscere e applicare.
La seconda è molto più tecnica ed è pensata per i professionisti della strada – e quindi anche per gli autotrasportatori – e serve a recepire anche miglioramenti resi possibili dall’avanzamento della tecnologia e dal recepimento di buone pratiche adottate in altri paesi.
Il reato di omicidio stradale, di cui si è tanto parlato, non è entrato nella Legge Delega, in quanto si è valutato più opportuno inserirlo in un provvedimento autonomo da valutare di concerto con la Commissione Giustizia.
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