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Aree di servizio autostradali: chiuse o aperte?

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Aree di servizio in autostrada: aperte o chiuse? Dipende. Perché, com’è scritto nel DPCM dell’11 marzo, quello che ha creato un’unica zona arancione in Italia, questi esercizi possono continuare a rimanere aperti, anche perché svolgono in qualche modo un servizio necessario per chi viaggia in autostrada. E chi viaggia, evidentemente, è perché rientra in quelle categorie che possono continuare a spostarsi per ragioni necessarie. 

I problemi però sono due. Innanzi tutto il fatto che, come tutti i bar e i ristoranti, anche quelli lungo le autostrade chiudono alle 18. E in questo modo – come sostiene il segretario nazionale della Filt Cgil Michele De Rose –  si rende «praticamente proibitiva la prestazione degli autisti di mezzi pesanti che, in questi giorni di emergenza, garantiscono il trasporto di generi indispensabili come alimentari, farmaci e carburanti». Ecco perché insieme a Fit Cisl e a Uiltrasporti, Filt Cgil chiede al governo di «predisporre apposite aree attrezzate con servizi igienici e luoghi di ristoro per consentire, nel rispetto della normativa vigente per il contenimento del coronavirus, agli autisti di poter riposare in condizioni dignitose». Inoltre, nella stessa comunicazione unitaria, i tre sindacati si rivolgono anche alle associazioni datoriali del settore affinché si attivino nel chiedere a tutte le aziende e imprese di trasporto merci, logistica e spedizioni, su tutto il territorio nazionale, in questa fase emergenziale, «di ridurre per quanto possibile i viaggi che comportino il pernottamento fuori sede, al fine di evitare forti disagi agli autisti nello svolgere il proprio lavoro».

Altro problema è quello campano, perché in questa regione il presidente Vincenzo De Luca ha emesso un’ordinanza, pubblicata ieri nel Bur, in cui dispone la chiusura delle aree di sosta lungo le autostrade campane.  «Un atto grave, che ostacola il lavoro di una categoria, quella degli autotrasportatori, che senza risparmiarsi stanno garantendo in tutta Italia l’approvvigionamento dei generi di prima necessità, dagli alimentari ai medicinali – commenta il segretario generale di Conftrasporto Pasquale Russo – Se i committenti chiudono i bagni, non si può consentire, nemmeno in una sola regione, che non possano accedere agli autogrill per espletare i bisogni fisiologici e lavarsi le mani». Ma è chiaro che a questo punto serve un intervento più in alto, come per esempio da parte della ministra dell’Interno Lamorgese che ha personalmente confermato che le aree di servizio devono restare aperte e che quindi non potrebbe tollerare una chiusura per iniziativa solitaria di una regione.

Per fortuna, seppure con notevoli difficoltà, esiste una rete spontanea di trattorie che sta cercando di garantire lo stesso un servizio agli autisti in transito, consegnando pasti direttamente in camion, ma senza aprire l’esercizio commerciale. Qualcuno, però, ci ha segnalato di aver avuto problemi di natura burocratica o igienica (l’utilizzo, per esempio, di contenitori giudicati non adeguati) e quindi di essere stato costretto a chiudere. Altri però sono ancora attivi. Il nuovo elenco sarà pubblicato alle 17.30

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