Le inefficienze della distribuzione urbana delle merci sono come un macigno sui conti pubblici, pari a circa 10 miliardi di euro. Da domani potrebbero costare un po’ meno grazie a un protocollo siglato dalla Consulta Generale per l’Autotrasporto e la Logistica e l’ANCI, l’associazione che rappresenta i comuni italiani, per costituire un vero e proprio centro di consulenza gratuita per i comuni, così da aiutarli a prendere le decisioni sulla mobilità urbana, sfruttando in tal senso tutte le categorie interessate alla questione e rappresentate all’interno della Consulta, dai trasportatori ai commercianti, fino ai produttori di merci.
Per comprendere l’importanza dell’iniziativa bisogna considerare che in Italia esistono oltre ottomila comuni e che ognuno, in virtù dell’autonomia di cui gode, avanza rispetto alla mobilità in ordine sparso. Ognuno cioè prende decisioni diverse rispetto alla chiusura al traffico delle merci in alcune aree, ai divieti di transito, alle limitazioni in precise finestre orarie per la consegna delle merci, all’introduzione di forme di pagamento per l’accesso nelle ZTL. Il tutto senza un confronto con gli altri attori della filiera, come per esempio i trasportatori, i quali risultano di conseguenza danneggiati da questo stato di cose.
«La distribuzione urbana delle merci – ha spiegato il sottosegretario Bartolomeo Giachino, nella sua veste di presidente della Consulta – è il terzo tassello del nostro Piano Nazionale per
Soddisfatto dell’accordo anche Wladimiro Boccali, presidente della commissione Trasporti e mobilità dell’Anci. «Il tema del trasporto delle merci – ha dichiarato – è fondamentale per la mobilità urbana e importante per la lotta all’inquinamento. C’e’ l’impegno dell’associazione dei comuni a diffondere le best practices e a concordare con il governo misure che mettano in campo una maggiore condivisione».
È molto importante sottolineare che tra gli obiettivi del tavolo di lavoro, c’è anche quello di trovare possibili finanziamenti per rinnovare il parco mezzi degli artigiani che lavorano tramite veicoli. Il prossimo passo sarà il coinvolgimento del ministero dell’Ambiente all’interno di questo gruppo di lavoro in modo da poter affrontare anche problematiche relative all’inquinamento da traffico.