Un Albo dell’autotrasporto ridimensionato e con autonomia ridotta e una Consulta della logistica avviluppata in un intrico legislativo: così si presentano i due organismi del settore ai blocchi di partenza del decreto legge sulla spending review entrato in vigore il 7 luglio scorso, dopo la sua pubblicazione in GU (Supplemento Ordinario n.114/L alla GU n.156 del 6 luglio 2012).
Per il primo si prevede – a partire dal prossimo 1° gennaio 2013 – un «incardinamento» delle autonomie all’interno della pubblica amministrazione; in particolare, l’art. 12 – commi da
• il Comitato centrale dell’Albo “opera come centro di costo del Dipartimento dei trasporti del ministero Infrastrutture e Trasporti”, venendo così a perdere autonomia contabile e finanziaria;
• il Presidente dell’Albo non è più un Consigliere di Stato ma un dirigente del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, di livello dirigenziale generale;
• il Vice-Presidente dell’Albo di nomina ministeriale, è responsabile dell’attività amministrativa e contabile, e deve avere un incarico di livello dirigenziale di seconda fascia;
• entrano in vigore le disposizioni sulle nuove cariche in seno al Comitato centrale dell’Albo.
Inoltre, tra le attribuzioni dello stesso organismo vengono soppresse le seguenti attribuzioni:
• decidere, in via definitiva, sui ricorsi avverso i provvedimenti dei Comitati regionali;
• verificare, in collaborazione con la Consulta, il rispetto dell’uniformità della regolamentazione e delle procedure, nonché la tutela delle professionalità esistenti;
• proporre alla Consulta iniziative specifiche, nell’interesse del settore dell’autotrasporto.
Il provvedimento taglia inoltre lo stanziamento per il Comitato centrale dell’Albo per iniziative in materia di sicurezza stradale, controlli sull’autotrasporto e protezione ambientale, con una decurtazione di 1,5 milioni di euro per il 2012 e di 1,5 milioni di euro per gli anni 2013 e 2014.
Il Comitato centrale dell’Albo dovrà, con i fondi disponibili, proseguire gli interventi necessari per l’attuazione dei controlli sull’autotrasporto settore, previsti dalle direttive comunitarie e dalle intese intercorse tra i ministeri dei Trasporti e dell’Interno.
Più articolata la situazione della Consulta.
In un primo tempo il decreto avrebbe dovuto prevedere anche per quest’altro organismo una serie di misure, la più eclatante delle quali l’assegnazione della presidenza al sottosegretario delegato al settore (come era avvenuto fino al precedente governo). La norma è tuttavia sparita completamente dal testo in discussione al Senato, rischiando di far scattare la decadenza della Consulta entro la fine di settembre (secondo una scuola di pensiero) o la fine dell’anno (seconda un’altra interpretazione).