Martedì 29 luglio scioperano per l’intera giornata i lavoratori di tutte le aziende del Gruppo Eni e per due ore tutti gli impianti di raffinazione ialiani. A Roma, davanti a Montecitorio alle 15, ci sarà anche una manifestazione nazionale. All’origine della protesta, stabilita dal coordinamento nazionale unitario Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil del gruppo Eni e che coinvolgerà oltre 30 mila lavoratori, c’è la crisi nel settore della raffinazione che ha già portato alla chiusura di tre impianti e presto potrebbe coinvolgere anche realtà come quella di Gela e di Mantova, crendo reazioni a catena che impatteranno anche sulle aziende di autotrasporto che movimentano materiali per i siti in chiusura.
A Gela l’impianto di raffinazione è chiuso in realtà a causa di un incendio dal 15 marzo scorso, mettendo in crisi molte aziende locali, anche se dalla stanza dei bottoni dell’Eni si fa sapere che non c’è intenzione di chiudere, ma anzi di investire in nuove produzioni.
A Mantova, invece, è a rischio chiusura la Versalis, che tra cisterne e cassoni dà lavoro a circa 300 camion ed è legato alla sopravvivenza di alcune aziende del territorio.
E legata a Mantova c’è poi che rifornisce lo stabilimento di cracking di Porto Marghera, che produce materie prime per l’impianto Versalis, la cui apertura prevista per il 18 agosto sarà fatta slittare in avanti.