Sta scoppiando un piccolo giallo sui fondi della formazione, che sicuramente non mancherà di vedere le associazioni dell’autotrasporto schierarsi l’una contro l’altra. Per adesso è la CNA Fita a voler capire meglio i criteri con cui il ministero dei Trasporti ha stanziato i 23 milioni di euro destinati alla formazione nell’autotrasporto. Sul punto peraltro era stata già presentata, per iniziativa del senatore Marco Filippi, un’interrogazione parlamentare con risposta scritta.
La questione è che nel bando per lo stanziamento dei fondi mancherebbero – sostiene la CNA Fita – «i riferimenti economici chiari e trasparenti riferibili ai costi per la realizzazione dei corsi». Inoltre, «il bando non dà certezza ai controlli perché la realizzazione e la rendicontazione dei corsi può essere anche antecedente alla formale accettazione di finanziamento del progetto da parte del Ministero che in tal caso non avrebbe alcuna possibilità di effettuare verifiche».
Da ultimo, dalla CNA-Fita sottolineano come, malgrado il termine ultimo previsto dal bando per la comunicazione obbligatoria del Ministero dei Trasporti di accettazione o meno della richiesta di finanziamento, nessuna impresa abbia ricevuto comunicazioni ufficiali e nessun progetto sia stato accettato o rifiutato. Ragion per cui si dice preoccupata di non poter proseguire nella realizzazione dei progetti formativi in quanto non è certa l’entità dei finanziamenti.
Nei prossimi giorni, comunque, per far luce sulla vicenda, la CNA-Fita presenterà al ministero una formale richiesta di accesso agli atti per acquisire maggiori elementi di conoscenza.
23 milioni per la formazione nell’autotrasporto: il bando è superficiale, CNA-Fita intende far luce
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