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Volkswagen Caddy 2020: cinque passi nel futuro

Presa a prestito dalla Golf la piattaforma costruttiva, il quarantaduenne van, giunto alla quinta generazione, maggiora le dimensioni, rivede le linee aerodinamiche, efficienta i motori e fa il pieno di elettronica

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A 42 anni dalla sua nascita il Volkswagen Caddy conosce una quinta generazione, in grado di apparire innovativa fin dal primo sguardo. O meglio, se al posto degli occhi si disponesse di un metro, sarebbe subito evidente che le sue dimensioni cambiano: è più lungo, più basso e più largo della versione di cui va a prendere il posto. E quindi, almeno per quanto riguarda il lavoro, dispone anche di più spazio per le merci. Ma è chiaro che un veicolo per ritoccare le misure deve appoggiarsi a una diversa piattaforma, che nel caso del Caddy è la MQB, finora utilizzata per tante auto del gruppo, Golf in testa. Sfruttando questo diverso pianale, i designer hanno potuto rivedere non soltanto gli ingombri, ma anche le linee aerodinamiche, vale a dire l’elemento che, unitamente ai rinnovati motori dotati di un sistema Twindosing di tipo SCR, consentono di tagliare i consumi del 12%. Se poi a tutto questo si aggiunge una serie di contenuti high-tec e di sistemi di sicurezza avanzati, avrete chiaro che la quinta generazione del Caddy è tutto un altro veicolo. 

Esterno dinamico

Ma andiamo a vederlo più da vicino per capire meglio. Partendo dall’esterno, diciamo subito che il volto del Caddy è cambiato, seppure non stravolto, nel senso che conserva alcune tratti, innovandole con qualche efficace ritocco, in grado di renderlo sicuramente più slanciato e sportivo. Potenza, in particolare, di un deciso taglio che attraversa l’intero lato del veicolo, conferendogli assoluta dinamicità. Sul frontale, invece, l’occhio cade subito sulla griglia inferiore che si fonde in modo fortunato con il paraurti e assume un sapore vagamente futuristico in particolare quando si veste con gli stessi colori della carrozzeria. 

Completamente inediti sono i fari, dotati di tecnologia full LED e di profondità tridimensionale, anche se per certi versi stupiscono ancora di più le luci posteriori, ristrette e allungate in modo molto identitario. A completare il tratto di innovazione è il portellone, affidato a una superfice vetrata quanto mai ampia. Più regolare, ma comunque nuova, la versione a doppia porta battente, con la lamiera che copre anche i finestrini, usata solitamente nel furgone.

Non sfugge poi, soprattutto a una visione laterale, la linea del tetto, ricurva verso il basso in modo da accompagnare l’aria in maniera più fluida e aiutare a tenere il cx a 0,30.

Lo spazio per le merci

Fin qui abbiamo parlato genericamente di Caddy. In realtà, al suo lancio ufficiale, avvenuto a Dusseldorf, in Germania, è stato mostrato insieme alla versione standard con passo corto, anche una versione Maxi a passo lungo, per ora definita «prototipo», tanto che non sono state indicate le sue misure, anche se è stato anticipato che sarà in grado di contenere due europallet, caricabili anche lateralmente, sfruttando l’ampliamento della porta scorrevole. La versione standard, invece, è lunga 4.501 mm, larga 1.855 mm e alta 1.797. In pratica conquista 93 mm in lunghezza, 62 in larghezza, mentre ne perde 25 in altezza. Il riflesso della maggiore lunghezza lo si trova nell’interasse, cresciuto di 73 mm fino a 2.755. Cosa che dovrebbe portare benefici sia nell’assetto di marcia, sia nello spazio di carico visto che non soltanto aumenta la larghezza tra i passaruota, ma persino l’altezza interna, a dispetto dei 25 mm in meno sull’esterno, aumenta di 7 mm. Degno di nota, poi, è l’allargamento della porta posteriore da cui è possibile caricare in posizione trasversale un europallet.

Motori puti e parsimoniosi

Il nuovo Caddy si presenterà sul mercato con tre diversi motori diesel e uno a benzina. I primi sono evoluzioni della famiglia TDI da 2,0 litri, con tarature da 75, 102 e 122 CV, ma sfruttano per la prima volta il nuovo Twindosing, un sistema funzionante tramite due catalizzatori SCR e una doppia iniezione di AdBlue in grado di contenere le emissioni ben sotto i limiti normativi, ma anche i consumi. 

Il benzina è un turbo TSI da 1,5 litri e 116 CV, mentre il TGI a metano raggiunge i 130 CV. Volkswagen ha parlato anche di una versione ibrida plug-in (PHEV), anche se non è ancora definito se sarà applicata ai furgoni. Di elettrico puro, invece, almeno per ora non si è parlato. 

Interni tecnologici

Quando si entra all’interno del Caddy si respira un’aria moderna e funzionale. Aumentano a prima vista i vani  portaoggetti, si nota subito una grande console centrale, un ripiano dietro al sedile passeggero, così da trasformarlo in un pratico piano d’appoggio quando lo si ribalta e il nuovo gruppo di controllo dell’illuminazione, ora spostato accanto al quadro strumenti. Ma la novità di maggior rilievo negli interni del Caddy risiede nella strumentazione digitale, chiamata Digital Cockpit. Insieme ai nuovi sistemi di infotainment forma un’architettura moderna, disposta lungo un unico asse visivo. In più la digitalizzazione interessa la tastiera per le funzioni luminose a sinistra del volante, il modulo a tasti sotto il sistema di infotainment, i cursori per impostare temperatura e volume dell’impianto audio, il volante multifunzione, il tasto per il freno di stazionamento elettronico e persino il cambio a doppia frizione DSG che verrà equipaggiato con sistema Shift-by-wire. Ultima chicca: l’accoppiamento del Digital Cockpit con schermo da 10,25 pollici con quello del sistema di infotainment crea l’‘Innovision Cockpit, che moltiplica alcune funzioni, in particolare rispetto alla mappa del navigatore. 

Come l’ultimo Transporter, il Caddy è dotato di un eSIM integrata per la connettività Wi-Fi mobile e può anche essere equipaggiato con l’intera gamma di funzioni di connettività Volkswagen: We Connect, We Connect Plus e We Connect Fleet.

Sarà disponibile anche il sofisticato controllo vocale, in grado di rispondere alle istruzioni di navigazione e ai comandi relativi al riscaldamento, distinguendo anche tra la voce del conducente e quella del passeggero.

Altre caratteristiche potenzialmente utili sono le prese di corrente a 230v e l’illuminazione interna a LED, molto più luminosa delle lampadine convenzionali.

La sicurezza assistita

Sono ben 19 i sistemi di assistenza alla guida con cui si possono equipaggiare un Caddy e di questi ben 6 sono completamente nuovi, tra cui il Travel Assist, che utilizza il cruise control adattivo e altri sensori per consentire al Caddy di guidare da solo in autostrada. Ma soltanto potenzialmente, nel senso che rimane obbligatorio tenere le mani sul volante.

Altre utili caratteristiche di sicurezza sono l’avviso di movimenti presenti sul retro, un valido ausilio per quando si fa retromarcia in quanto rileva persone, biciclette e veicoli non sempre facile da vedere.

 

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La redazione di Uomini e Trasporti

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