Con tutte le precauzioni del caso e mettendo in primo piano la sicurezza, i costruttori dei settori automotive e pneumatici stanno gradualmente riprendendo la produzione interrotta il mese scorso.
Mentre nel processo di riavvio il comparto auto si è praticamente già “messo in moto” quasi nella sua interezza (in particolare Daimler e Volkswagen con le fabbriche tedesche, anche se a ritmo ridotto), gli stabilimenti dedicati ai truck e alle gomme stanno ripartendo in maniera diversificata in tutta Europa.
Per quanto riguarda i marchi del Gruppo Traton, Scania inizierà tra qualche giorno in Svezia e nei Paesi Bassi a testare la stabilità della sua catena di approvvigionamento e dei processi della linea di produzione con due giornate lavorative a ritmo ridotto, rispettando i requisiti di protezione della salute dei propri addetti. I siti produttivi della casa svedese in Francia e Brasile inizieranno poi a intensificare le loro attività una settimana dopo.
MAN Truck & Bus riprenderà invece il lavoro in più fasi, a cominciare dal 27 aprile, data da cui ripartiranno anche le linee di assemblaggio di Volkswagen Caminhões e Ibusnibus (VWCO ) nello stabilimento principale a Resende, in Brasile. Il sito di Queretaro, in Messico, dovrebbe riaprire il 4 maggio.
La riapertura della sede centrale di Monaco dovrebbe invece avvenire nelle prossime settimane, una volta installate le misure di protezione (pulizia e sanificazione degli interni, percorsi guidati, ecc.).
In tutte le location i processi di produzione sono in fase di modifica e i tempi di lavoro sono stati estesi, con l’applicazione dei requisiti di distanza minima e di norme igieniche più rigorose in tutte le aree. Verranno forniti dispositivi di protezione in quegli ambiti in cui sarà impossibile mantenere la distanza di 1,5 metri. Inoltre i turni di lavoro saranno disaccoppiati per ridurre il potenziale contatto tra i dipendenti.
Per quanto riguarda il Gruppo Volvo, pure Renault Trucks ha cominciato un riavvio graduale e sicuro dei suoi stabilimenti in Francia, dopo aver fermato tutto il 18 marzo. Anche qui si prevede la disinfezione dei macchinari, delle postazioni e degli strumenti di lavoro; l’utilizzo di mascherine, guanti e tute; le regole per la distanza sociale; lo spostamento organizzato nelle aree condivise. Gli stabilimenti transalpini hanno ricominciato gradualmente dal 22 aprile, a partire dalla fabbrica di produzione di Lione-Venissieux. Gli altri siti, come gli impianti di assemblaggio di Bourg-en-Bresse e Blainville-sur-Orne, dovrebbero riprendere nelle settimane successive. Il riavvio comincerà a un livello molto basso: la ripresa totale della produzione sarà lenta e distribuita su diverse settimane, in linea con le richieste dei clienti, con la capacità dei fornitori di consegnare i dispositivi richiesti e in sintonia con gli altri stabilimenti del Gruppo.
Anche per Volvo Trucks il riavvio graduale prevede un periodo iniziale utile a testare i protocolli sanitari, nonché la catena di approvvigionamento e la logistica, prima di prendere in considerazione un aumento della produzione. Anche in questo caso gli operai si sposteranno seguendo percorsi precisi all’interno degli stabilimenti (dal guardaroba alla loro postazione di lavoro), e utilizzeranno mascherine FFP2 con occhiali o visiere e guanti quando non è possibile rispettare la distanza di un metro. Le porte (tranne quelle antincendio) verranno tenute aperte per evitare il contatto con le maniglie, mentre postazioni e strumenti di lavoro, attrezzature logistiche, spogliatoi e mense verranno igienizzati periodicamente. Sarà poi organizzato lo spostamento delle persone in tutte le aree comuni, spogliatoi, corridoi e mense, prolungando gli orari di apertura e limitando il numero di persone presenti in qualsiasi momento, e realizzato un piano speciale per i posti a sedere nelle navette di trasporto per garantire spazio tra i passeggeri. Per quanto riguarda infine i dipartimenti di vendita, ricerca e sviluppo, la società prediligerà il lavoro da remoto per i dipendenti che dovranno riprendere l’attività.
Iveco si sta attivando per riprendere la produzione. Per esempio, nel Bresciano (dove nasce l’Eurocargo) si ripartirà in modo graduale già dal 27 aprile. Continua l’attività lavorativa già in atto dal 16 marzo l’impianto di Suzzara, culla del Daily, pure se a ritmo ridotto (riduzione dei veicoli prodotti da 285 totali a 224) e con rigide misure di protezione dei lavoratori (4 pause da 10 minuti per linea, per evitare assembramento; mascherine se non si può rispettare il metro di distanza; igienizzazione dei punti di lavoro, con un ritardo di 3 minuti sia nel primo turno che nel secondo per consentire a ogni operaio di igienizzare le postazioni).
Guardando invece alla fabbricazione di pneumatici, è notizia di questi giorni la ripartenza della produzione di Bridgestone nei suoi stabilimenti europei di Bari, Lanklaar(Belgio) e Bethune (Francia), completando così il riavvio in tutta la regione EMIA dopo la recente riapertura degli stabilimenti spagnoli (Burgos, Bilbao e Puente San Miguel) e russi (Ulyanovsk). All’appello mancano solo India e Sud Africa, dove al momento sono confermate le chiusure.
La decisione di riavviare la produzione della casa giapponese è dovuta alla richiesta di pneumatici di nuovo in crescita, ma anche in questo caso sono state previste una serie di procedure e checklist che, in accordo con i protocolli aziendali per la salvaguardia della sicurezza sul lavoro, assicurano il corretto distanziamento tra le persone e l’adozione di misure protettive per tutta la forza lavoro.
È ripresa poi dopo tre settimane di stop la produzione di pneumatici del gruppo Michelin in maniera scaglionata e graduale, concentrata sulle attività che soddisfano bisogni essenziali: è già partita la realizzazione di pneumatici per macchine agricole a Troyes e quelli per il genio civile nello stabiimento di Puy-en-Velay. E in contemporanea hanno ripreso l’attività i siti che producono materiali di base per gli pneumatici e i cavi metallici. Ripresa graduale anche per le fabbriche in Germania e in Italia. A.Cuneo, per esempio, uno dei principali stabilimenti produttivi in Europa della multinazionale francese, l’azienda ha scelto una ripartenza progressiva “dedicata alla produzione di pneus per servizi e attività essenziali”: ambulanze, veicoli della sanità, mezzi militari, forze dell’ordine e furgoni per il trasporto di alimentari. In fabbrica meno della metà degli oltre 2.200 dipendenti, divisi su tre turni. Stesso discorso per lo stabilimento di Spinetta Marengo (Alessandria), interamente dedicato alla produzione di pneumatici per veicoli pesanti, dove già nei giorni scorsi sono tornati al lavoro 180 dipendenti su 834.
Infine va segnalato come Clepa (Associazione europea delle aziende della componentistica) e Acea (Associazione europea dei costruttori di autoveicoli) abbiano adottato un codice di condotta aziendale, per una ripartenza rapida e senza intoppi dell’industria automotive. Il codice si occupa di temi come sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, comunicazione tempestiva, requisiti contrattuali e coordinamento del riavvio.