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Tutte le novità del Ducato 2011 / VIDEO

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Squadra che vince non si cambia. E il Ducato in 30 anni di onorata carriera ha vinto veramente tanto: ha fatto incetta di decine di premi internazionali, ma soprattutto ha incamerato oltre 2,2 milioni di unità vendute. Eppure da maggio viene commercializzata la nuova versione 2011. Ma si tratta di un rinnovamento misurato, finalizzato a rendere flessibile l’offerta del veicolo in modo tale da assecondare in maniera sempre più puntuale le esigenze di chi trasporta. In che modo? Non certo lavorando su estetica o linee esterne, giudicate in Fiat Professional, un mix equilibrato di modernità e di funzionalità e per questo lasciate immutate. Ma piuttosto rivoluzionando l’offerta di motorizzazioni, messe in linea con i parametri euro 5, ma soprattutto articolate in quattro diverse cilindrate, ognuna pensata per missioni differenti. E già in questa scelta appare evidente la volontà di tagliare il veicolo su misura della domanda del mercato: contrariamente a quanto accade per molti veicoli della concorrenza, infatti, qui siamo di fronte non a diverse tarature di uno stesso propulsore, ma a quattro motori completamente diversi, che quindi possono raggiungere in maniera più efficace lo scopo di calarsi perfettamente in precise missioni di trasporto.

QUATTRO DIVERSI MOTORI

Vediamoli allora questi propulsori, tutti quattro cilindri in linea, tutti con quattro valvole per cilindro e doppio albero a camme in testa, tutti EGR. Ma soprattutto tutti dotati di tecnologia Multijet II, caratterizzata da una velocizzazione degli iniettori, in grado così di moltiplicare i cicli di iniezione, e da un aumento della pressione di iniezione, che raggiunge i 1800 bar, a tutto vantaggio dell’ottimizzazione della combustione, della riduzione dei consumi e delle emissioni e della silenziosità.

Stessa base tecnologica, dunque, ma differente natura e funzione. Si parte con un un 2 litri, molto leggero (appena 180 kg) e molto parco, che sprigiona 115 cv a 3700 giri/min e che quindi è dedicato a missioni specificatamente urbane. Una coppia di 280 Nm a 1500 giri/min garantisce una buona elasticità e quella ripresa necessaria per chi viaggia su strade trafficate, dove si è costretti a rallentare e quindi a riprendere velocità, senza dover far sempre ricorso a un cambio di marcia. Rispetto al precedente 2.2 litri che prima costituiva il motore di ingresso, questo 2 litri migliora la potenza del 15% e la coppia del 12%.

Il gradino successivo è il 2.3 litri da 130 cv a 3600 giri/min e coppia da 320 Nm a 1800 giri. Un motore adatto quindi ad alternare le consegne urbane a tratte più lunghe. Rispetto al motore della stessa cilindrata di cui prende il posto, taglia i consumi del 9% incrementando invece la potenza dell’8% e allungando da 45.000 a 48.000 l’intervallo di manutenzione. A richiesta può essere arricchito con Start&Stop, il sistema cioè che spegne il motore quando si rimane fermi per qualche secondo e che consente di ripartire semplicemente schiacciando la frizione, riuscendo a contenere i consumi fino al 15%.

Ma rispetto a questa cilindrata – peraltro quella dal potenziale commerciale maggiore – non si tratta dell’unica offerta. In gamma, infatti, adesso entra anche un altro propulsore dedicato a chi necessita di trasportare con regolarità carichi più gravosi e per questo caratterizzato da turbocompressore a geometria variabile, in grado di portare la potenza a 148 cv a 3600 giri e la coppia a 350 Nm. Valori che lo portano a sfiorare la potenza del 3 litri offerto fino a ieri, ma guadagnando in consumi (-19%) e soprattutto in peso (-40 kg), grazie alla minore cilindrata. Anche qui gli intervalli di manutenzione raggiungono i 48.000 km e anche qui si può optare per l’abbinamento con lo Start&Stop.

Il 3 litri in gamma però rimane, seppure completamente rinnovato, per accrescere la potenza del 13%, fino a 177 cv con una coppia che tocca quota 400 Nm. E con questo valori siamo di fronte al propulsore più performante della categoria, adatto per chi trasporta grandi volumi su lunghe distanze, per il trasporto valori o anche per il trasporto persone, oppure per chi trova nella riduzione della velocità commerciale un vantaggio competitivo. Si mantengono comunque contenuti sia i consumi (siamo intorno agli 8 litri/100 km), così come gli intervalli di manutenzione (anche qui 48.000 km).

TRE CAMBI MECCANICI E UN AUTOMATIZZATO

La segmentazione calibrata dell’offerta di motori si ritrova anche in quella di cambi. Se infatti il 2 litri dialoga con un cambio meccanico a 5 marce, i 2.3 litri si affidano a un cambio manuale a 6 rapporti dotato di due assi, mentre il tre litri, in ragione della maggiore coppia, è integrato nella catena cinematica con un cambio a tre assi. All’occorrenza però quest’ultimo propulsore può essere accoppiato con uno speciale cambio che funziona in questo modo: la trasmissione rimane meccanica, ma il leveraggio manuale è sostituito da attuatori controllati elettronicamente. E anche questa è una dedica mirata per chi trasporta, merci come persone, in ambito essenzialmente cittadino. 

GLI INTERNI: LA PLANCIA AL CENTRO

Le novità del Ducato 2011, però, non si esauriscono nei motori euro 5. All’interno per esempio si trovano nuovi abbinamenti colori delle parti plastiche della plancia, ma soprattutto viene ridisegnata completamente la plancia, che nella sezione centrale si arricchisce di profili neri lucidi e a richiesta può essere impreziosita di un autoradio perfettamente integrata. Alla sommità di questa sezione si trova la presa myport, con cui diventa possibile installare direttamente un navigatore Tom Tom, senza stabilire collegamenti di sorta. 

Questo in generale. Poi però la flessibilità dell’offerta vista rispetto ai motori viene replicata, in maniera inedita, anche rispetto agli allestimenti. Nel senso che c’è quello Standard, con segni e grafiche cromate, quello Techno, impreziosito da elementi plastici con effetto cromato, quello Wood, declinato con moduli realizzati con uno speciale materiale con effetto radica.

In più rimane la pinza centrale portadocumenti, la tasca centrale con chiave in cui riporre il PC viene irrobustita con un sistema non più affidato a un gancio singolo centrale ma a due laterali, viene creato un vano refrigerato in grado di contenere fino a una bottiglia da 1,5 litri, le tasche sulle porte vengono ammodernate con nuovi e più pratici materiali.

LA SICUREZZA E L’AIUTO ALLA TRAZIONE

Spazio alla flessibilità, infine, anche nell’offerta di sistemi di sicurezza. Ai freni a disco e all’ABS con correttore elettronico della frenata EBD di serie, oggi può essere aggiunto l’ESP con ASR, integrati con una lunga serie di sistemi. Da quello che identifica l’entità del carico e la posizione del baricentro del veicolo a quello che tiene frenato il veicolo per qualche secondo nelle partenze in salita, da quello che incrementa la pressione del circuito frenante in caso di emergenza a quello che interviene in caso di brusco cambio marcia durante la scalata ridando coppia al motore.

Ma relativamente al controllo della trazione, il contenuto tecnologico più esclusivo del nuovo Ducato si chiama Traction+. In pratica è un sistema che, sfruttando l’hardware del veicolo con ESP, consente alla centralina di simulare elettronicamente il comportamento di un differenziale autobloccante. Così, quando una ruota motrice perde aderenza, il sistema interviene per frenare la ruota stessa e trasferire la coppia motrice su quella con maggiore grip. Per attivare il sistema, che funziona fino ai 30 km/h, si utilizza un tasto posto in plancia.

UN’ESCLUSIVA OFFERTA DI INFOMOBILITA’

L’ultimo capitolo di innovazione è dedicato all’infomobilità. Anche qui l’offerta è articolata. C’è un autoradio con sistema audio a 4 altoparlanti, integrato in plancia e a richiesta governabile dal volante; c’è il Blue&Me Tom Tom Live, che consente di gestire con touch-sreen telefono, navigazione, mediaplayer e tutte le informazioni alla guida e soprattutto di valutare rispetto a un itinerario quello più rapido e con minori consumi; c’è l’applicazione eco:Drive, grazie alla quale scaricare i dati di viaggio per poi analizzarli sul PC e soprattutto ricevendo suggerimenti utili per contenere i consumi e i costi di esercizio.

Il nuovo Ducato è ordinabile da metà maggio con le prime consegne previste per fine giugno. I prezzi sono in linea rispetto alla precedente gamma euro 4: da 20.900 euro detax la versione da 2.0 litri e 115 cv.

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Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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