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Padova, interporto verde: prima Comunità Energetica Rinnovabile e primo furgone elettrico per Cityporto

Si respira un’aria elettrica all’Interporto di Padova: mentre la prima Comunità Energetica rinnovabile vede la luce sotto la guida dell'infrastruttura intermodale che ospiterà sulla copertura di un magazzino un impianto fotovoltaico da 1MW, il servizio di distribuzione urbana delle merci, da vent’anni chiamato Cityporto, apre la flotta a un furgone elettrico e alle consegne di merci deperibili

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Sono tre indizi di solito a fare una prova, ma quelli apparsi a Padova in queste ultime ore sono così pregnanti che forse ne bastano anche due. Parliamo della contestuale progressione di due servizi diversi, in parte tangenti e comunque accomunabili dalla medesima colorazione green: da una parte la creazione della Comunità Energetica Rinnovabile (CER) su scala industriale a Padova, guidata dall’Interporto che ospiterà sul tetto di un magazzino il primo impianto fotovoltaico da 1 MW; dall’altra, l’evoluzione di Cityporto, il servizio sostenibile di distribuzione urbana delle merci, sempre voluto da Interporto, che arricchisce la flotta con un primo veicolo elettrico.

Il fotovoltaico, una scelta conveniente

L’impianto fotovoltaico sorgerà sulla copertura di 20.000 metri quadri del magazzino di Corso Stati Uniti, a Padova, e sarà in grado di produrre, vista la potenza, oltre un milione di chilowattora all’anno di energia elettrica da fonte solare e, di conseguenza, di evitare l’emissione in atmosfera di circa 520 tonnellate di CO2 ogni anno. Ovviamente l’energia prodotta sarà condivisa tra i membri della CER (aziende, enti pubblici e, in futuro, anche cittadini), che non sono un numero chiuso, visto che chi vi voglia accedere, anche motivato dalla possibilità di ottenere contributi, può tranquillamente presentare apposita domanda

Nel caso specifico l’impianto fotovoltaico sarà finanziato e realizzato da GIFT, società veneta specializzata proprio a progettare e a gestire le CER, mentre il progetto è sostenuto da un mix di fondi privati e da agevolazioni del PNRR gestite dalla società Ambico, che con altre società del gruppo sostiene la diffusione della stessa CER.

La contingenza è propizia. Quello che serve – come spiega Jonathan Morello Ritter, imprenditore padovano a capo di Ambico – è la disponibilità di «una superficie disponibile per realizzare un impianto fotovoltaico». Per il resto, «grazie ai nostri fondi e agli incentivi del PNRR, oggi il fotovoltaico è una scelta conveniente per tutti».

Ecco perché l’impianto attuale è un primo passo, ma l’obiettivo è sia di svilupparne di ulteriori per raggiungere i 300MW, sia di creare una rete diffusa di CER in grado di coprire fino al 30% del fabbisogno energetico della zona industriale, riducendo la dipendenza dai combustibili fossili e rendendo più competitivo il tessuto produttivo locale.

Ecco perché anche il presidente di Interporto Padova, Luciano Greco, parla del progetto attuale come di «un primo esempio concreto della rigenerazione della Zona industriale sulla quale, come società a maggioranza pubblica, ci impegneremo nei prossimi anni». Ma Greco, ricorda con orgoglio, che l’interporto già 15 anni fa era stata pioniera in materia, investendo «nell’installazione di un grande impianto fotovoltaico su tetto, quando tanti guardavano ancora con scetticismo questa tecnologia». 

Metti un furgone elettrico e distribuire le merci in centro storico

Il Foton elettrico impegnato nella distribuzione di merci nel centro storico di Padova. Ha una portata di 2.450 kg e percorre oltre 200 km con una ricarica di circa 4 ore.

L’energia elettrica accende anche Cityporto, storico servizio di distribuzione urbana delle merci voluto dall’Interporto di Padova e arricchito in questi giorni di due elementi di novità, proprio in coincidenza con il raggiungimento dei venti anni di attività. Il primo elemento è l’ingresso nella flotta di Cityporto di un nuovo furgone elettrico, che andrà a dare manforte ad altri undici veicoli alimentati a metano. Il nuovo van reca il marchio Foton sulla mascherina, ha una portata utile di 2450 kg, è allestito con cassone metallico con sponda idraulica e percorre oltre 200 km con una ricarica di circa 4 ore.
La seconda novità riguarda invece l’allargamento dei settori merceologici coperti dal servizio, visto che in questi giorni si apre alla consegna di merce deperibile a cinque supermarket nella ZTL di Padova.

Cityporto, grazie alle più di 70mila consegne all’anno effettuata tra Padova e Abano – ha sottolineato il presidente di Interporto Padova Luciano Greco – fornisce un supporto al commercio locale per rendere più efficiente e meno impattante sull’ambiente la distribuzione delle merci nel centro storico. In collaborazione con imprese di logistica, infatti, riesce a diminuisce – e diminuirà ancora di più in futuro – le emissioni inquinanti, ma riesce anche ad alleggerire la congestione stradale.

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