Sia quando ci si ferma per dormire, sia quando la sosta è dettata dal rispetto della normativa sulle pause di lavoro, sia semplicemente quando ci si vuole rilassare, i condizionatori da parcheggio, ovvero quelli che funzionano a motore spento) danno un loro significativo contributo a favorire il riposo riducendo stress e stanchezza.
Non si tratta solo di comodità. Secondo alcuni studi, Per garantire all’autista una buona efficienza nello svolgimento del proprio lavoro la temperatura notturna ideale nella cabina di un veicolo industriale dovrebbe aggirarsi tra i 20 e i 22 gradi. Le stesse ricerche confermano poi che una temperatura notturna di 35 gradi riduce del 20% i riflessi del conducente durante la giornata successiva. Le pause ristoratrici prevengono possibili colpi di sonno al volante e, di conseguenza, i rischi di incidenti durante la guida. Non solo fresco, dunque, ma anche sicurezza e produttività.
Vediamo ora brevemente di risolvere alcuni dubbi che possono venire nello scegliere un condizionatore da fermo.
1 – DICONO CHE CON IL CLIMATIZZATORE DA PARCHEGGIO SI RISPARMIA GASOLIO. È VERO? Sì, perché il funzionamento a propulsore spento non necessita dell’accensione continua del motore per sfruttare il climatizzatore interno del veicolo.
2 –AL MINOR CONSUMO DI GASOLIO CORRISPONDE UN’USURA MAGGIORE DELLA BATTERIA? In realtà no. Ormai tutti i modelli dispongono di un sistema che esclude il completo utilizzo dell’energia attraverso il controllo elettronico del compressore e della carica della batteria, permettendo così l’avviamento del veicolo in ogni condizione.
3 – È MEGLIO UN CLIMATIZZATORE DA TETTO OPPURE IL CLASSICO SPLIT SUL RETRO DELLA CABINA? Si tratta di opzioni spesso dettate dal gusto personale. In generale, la scelta di posizionare il condensatore sul tetto dà alcuni vantaggi: minore ingombro, montaggio decisamente più veloce e resa estetica migliore. Però occorre rinunciare all’apertura del tettuccio che specie nella stagione estiva è una comodità. Lo split da retrocabina si posiziona in uno spazio poco utilizzato, almeno durante la guida, e costa mediamente di meno, ma è più rumoroso e ingombrante.
4 –ESISTONO MODELLI CON IL COMPRESSORE E ALTRI CHE RICORRONO ALL’EVAPORAZIONE DIRETTA. SONO UGUALI? No. I condizionatori a evaporazione risultano in realtà abbastanza obsoleti, perché sono rumorosi, creano umidità all’interno della cabina e soprattutto necessitano di ricarica dell’acqua e dei finestrini socchiusi. Preferibile dunque scegliere quelli con il compressore e, tra questi, quelli a corrente continua: garantiscono maggiore sicurezza e silenziosità e minori vibrazioni rispetto ai prodotti funzionanti a corrente alternata con inverter.
5 –APPARECCHI FISSI O PORTATILI? Anche qui dipende dal tipo di trasporto che si effettua. Se il camion viene utilizzato per percorsi brevi, in modo non continuativo, o se si hanno molti mezzi e non si vuole perdere tempo nel montaggio dei condizionatori, risparmiando un po’ di denaro, allora il clima portatile può essere la soluzione per la sua flessibilità.
6 –USANDO UN CONDIZIONATORE DA SOSTA AUMENTO IL RISCHIO DI EFFRAZIONI? No, anzi, con questi dispositivi il pericolo diminuisce perché i finestrini possono restare chiusi. Inoltre i clima funzionano solo in ricircolo, quindi non ci sono rischi di aggressione con gas soporiferi attraverso le bocchette dell’aria. Questo vale anche per quelli mobili che utilizzano uno speciale snorkel con una guarnizione che non agevola i tentativi di intrusione.
7 –IL MONTAGGIO DI QUESTI APPARECCHI È COMPLESSO? No. Laddove necessaria (in quelli fissi), l’installazione è rapida e semplice e non c’è bisogno di lasciare il veicolo fermo in officina. Nei retrocabina si utilizzano kit di montaggio specifici per la marca del veicolo, con perfetta corrispondenza ai punti di fissaggio posti sulla parete posteriore della cabina di guida. In quelli a tetto si usa l’oblò del tettuccio, pure in questo caso con sagomature adatte alle varie tipologie di camion.
8 – SI DICE CHE I CONDIZIONATORI SIANO NOCIVI PER L’AMBIENTE… Questo forse vale per quelli industriali o se si considera la massa complessiva di quelli utilizzati dalle singole abitazioni durante il periodo estivo. In realtà il veicolo in sosta, non necessitando del motore acceso, riduce fortemente le emissioni inquinanti di CO2 e di altri gas tossici. Anche dal punto di vista dell’inquinamento acustico, poi, i condizionatori da sosta risultano molto meno rumorosi di un motore continuamente in funzione.
In allegato: Autoclima, Dometic Waeco, Indel B, Tecnoblock, Webasto, i portatili U-GO e Cube