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Sette anni di sviluppo e due miliardi di investimento: ecco come sono nate le nuove gamme Renault Trucks

Tra poco più di un mese (11 giugno) la casa francese del Gruppo Volvo alzerà il velo sulle nuove gamme completamente rivoluzionate. Già oggi però il direttore del suo Centro Design ci anticipa in che modo sono stati ridisegnati i nuovi veicoli, con quali tecniche e con quali accorgimenti

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Tra poco più di un mese, esattamente l’11 giugno, RenaultTrucks presenterà, a Lione, tutte le sue gamme di veicoli completamenterinnovate. Un rinnovamento radicale che ovviamente investe le motorizzazioni,adeguate agli standard Euro 6, ma stravolge radicalmente l’intero assettodel veicolo. 

SETTE ANNI DI SVILUPPO, DUE MILIARDI DI INVESTIMENTI
Insomma, siamodavanti a un’operazione industriale così corposa che ha richiesto, prima diarrivare alla fatidica data dell’11 giugno, un lunghissimo lavoro preparatorioin sviluppo, durato ben 7 anni, e un considerevole investimento. Nel complessoil gruppo Volvo ha messo sul piatto qualcosa come 2 miliardi di Euro e ha coinvolto 5.000 persone all’interno dell’azienda. 
In più, già dal 2008, sono stati realizzatii primi veicoli per collaudarli tramite 10 milioni di chilometri e 5milioni di test sui banchi prova. Tanta strada, ma percorsa anche in modo diverso, con temperature da -40°C a +60°C, sempre sfruttando ognipossibile tecnologia informatica per calcolare ogni singolo componente in funzione dell’uso a cui verrà poi destinato nellaquotidianità lavorativa. 
Ma non è tutto, perché ai test interni si sono aggiunti quelli che hanno coinvolto una cinquantina di aziende di paesi diversi che, coprendocomplessivamente oltre due milioni di chilometri, hanno fornito un contributo – strada facendo – nell’affinare tanti dettagli dei veicoli.  

UN DESIGN DA «STRUMENTO»
Lo sviluppo di un veicolo – anzi, ditante gamme di veicoli – coinvolge tanti altri momenti. C’è un momento didesign, uno industriale e via via tutti quelli che riguardano non soltanto larealizzazione del veicolo, ma anche la sua gestione da parte dei clienti e quindile attività post vendita. Tutti anelli che mai come in passato sono statiintegrati. 
Così, mentre a Lione si pensava a installare una linea di grosse presse per fabbricare le nuove cabine, aBlainville-sur-Orne si predisponevano una nuova linea di assemblaggio e una di rivestimentodelle cabine e a Bourg-en-Bresse si metteva in piedi una linea di sviluppo dadedicare proprio ai nuovi veicoli, al Centro design di Renault Trucks sicominciava a immaginare le linee dei nuovi veicoli. 
Il direttore del Centro, Hervé Bertrand, racconta di un lavoro iniziato già molti anni fa,prima lavorando su stilemi automobilistici – presto abbandonati perchégiudicati troppo effimeri in termini temporali – per poi sposare il concetto di«strumento». «Noi cercavamo un design chefosse senza tempo – spiega – e che non passasse di moda». Perché alla fin fineun veicolo industriale è uno strumento utilizzato da untrasportatore per svolgere un’attività nel migliore dei modi. Uno strumentomagari semplice, ma efficiente, bello ma soprattutto di cui andare fiero. Aquesto punto i designer della losanga sono andati a trovare ispirazione anchenelle moto degli anni 50, quelle in cui – chiarisce Bertrand – «i telai ed i serbatoi erano visibili estudiati per adempiere ad una funzione. Si tratta di un linguaggio che èpossibile trasporre al mondo del veicolo industriale». 
Ma l’efficienza di un veicolo si misura anchetramite i consumi. E qui un ruolo fondamentale lo gioca l’aerodinamica. I designer hanno preferito inclinare il parabrezza e dare al cosiddettoelemento A un angolo di 12° per favorire la penetrazione nell’aria. E anche glispigoli sul lato della cabina o i fari profilati sono stati validati tramite itest nella galleria del vento. «Volevamo un mezzo efficiente come il Premium Strada e prestigiosocome il Magnum – conclude Hervé Bertrand – e credo di poter dire che ci siamo riusciti!».

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Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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