Il nome Maurelli, per chi opera nell’automotive, è dal 1955 sinonimo di ricambi. Non foss’altro perché la realtà costruita per commercializzarli è ora leader di livello internazionale. Poi, però, dopo una visita allo stand del Gruppo a Ecomondo, ci si rende conto che il suo perimetro di attività è molto più largo e importante. Parliamo di una realtà – alimentata dall’infaticabile Giacomo Maurelli – in grado di generare un fatturato che nel 2022 ha raggiunto i 375,5 milioni di euro, con una crescita stellare rispetto ai 210,7 del 2021 e ai 122,1 del 2020. Ma soprattutto siamo di fronte a un conglomerato di società – il cui nuovo AD è Danilo Laino – che dopo aver creato una rete logistica capillare per distribuire ricambi utili a camion e rimorchi, ha per un verso allargato il numero di prodotti da farci viaggiare dentro e, dall’altra, è andato a presidiare altri anelli della filiera. Cosa vuol dire?
Vuol dire che le referenze gestite, tra originale e aftermarket, sono ora 160, dando soddisfazione a più di 10 mila clienti, tramite tre hub logistici centrali (Pero, Verona e Capua) e 42 punti vendita (quelli aperti più di recente sono a Padova, Bologna, Ascoli Piceno e Latina) riforniti tramite 2.800 spedizioni al giorno. E tale approvvigionamento garantisce la costante disponibilità dei ricambi, condizione essenziale per minimizzare i fermi macchina dei veicoli.
Ma vuol dire pure che, alle referenze storiche, nel tempo si sono affiancati altri prodotti da distribuire. Ecco allora la distribuzione esclusiva per l’Italia dei lubrificanti a marchio Repsol, che nel 2022 ha fatturato 30 milioni in più per il 53% nel trasporto leggero e per il 22% in quello pesante. Ma ecco pure i prodotti riferiti all’oleodinamica e all’attrezzatura idraulica, entrati in dote dopo l’acquisizione del 100% di Bezares, player mondiale nella produzione di presa di forza e pompe. Accanto a questi prodotti tangibili, poi, l’offerta Maurelli include quelli a marchio Mobileye, società Intel e leader globale nello sviluppo di visione artificiale e machine learnig, localizzazione, sistemi di assistenza alla guida e soluzioni per la guida autonoma.
Ma come si diceva, questa grande scatola piena di componenti utili al mondo automotive è stata affiancata da altre attività, più o meno sinergiche tra loro. La prima, la più nuova, riguarda l’area Ecologia, lanciata proprio a Ecomondo. La seconda è legata all’assistenza, visto che il Gruppo contempla una rete di officine multimarca sotto le insegne Interservice, presente a Trento, Reggio Emilia, Novara e Caserta. La terza si esprime nel Fleet Management, nella gestione di parchi veicolari di società del calibro di Enel, Amazon, Autostrade per l’Italia. La quarta guarda al mondo della formazione e una quinta all’attività di importazione veicoli, sorretta da due pilastri. Il primo è VEM Green, società condivisa con Vrent per distribuire in Italia veicoli elettrici di ridotte dimensioni, ideali per consegne sull’ultimo miglio, inclusi quelli di Sevic, società tedesca di furgoni compatti prodotti in Bulgaria. Tra gli ultimi nati c’è il Sevic V500e, quadriciclo pesante a sagoma ridotta con 300 km di autonomia e 600 m3 di volume di carico, allestito per Ecomondo con vasca raccolta rifiuti.
Il secondo è Ford Trucks Italia, società creata da quattro soci e di cui Maurelli è presidente del CDA, attiva nell’importazione dei camion Ford in Italia (se ne parla a p. 50).
La foto di Gruppo termina qui. Anche se renderla del tutto nitida è quasi impossibile. Un po’ perché alcune attività collaterali rimarranno sempre fuori fuoco, un po’ perché Maurelli è in perenne movimento. Come una goccia che cade nello stagno e crea cerchi concentrici…