Abbiamo già informato che dal 31 dicembre 2024 cambia il periodo controllabile su strada del tachigrafo (da 28 a 56 giorni solari) da parte degli organi di polizia, come previsto dal Regolamento UE 1054 del 2020 (art. 2, paragrafo 12).
L’argomento ha suscitato parecchio dibattito e ne sono derivate anche alcune fake news, come quella secondo cui le carte tachigrafiche, in particolare quelle di generazioni precedenti, potrebbero non essere in grado di contenere tutte le informazioni necessarie, ovvero quelle relative alle attività del conducente che vanno oltre il ventottesimo giorno. Da ciò deriverebbe la necessità di sostituire con urgenza le smartcard.
Sul tema è intervenuto per fare chiarezza Claudio Carrano, Ceo di Infogestweb-Golia360, che in una nota stampa ha sottolineato come non sia necessaria alcuna sostituzione urgente ai conducenti. Sarà sufficiente che i guidatori tengano con sé, come già in passato, la loro scheda tachigrafica, gli eventuali dischi cartacei (se utilizzano ancora veicoli dotati dei vecchi cronotachigrafi analogici) e tutta la documentazione utile a provare l’attività svolta come, ad esempio, gli scontrini delle deroghe. Tutte questo riferito al giorno in corso insieme ai 56 giorni precedenti.
Al riguardo Carrano ricorda anche che la carta tachigrafica ha almeno tre sezioni di memoria al suo interno, nelle quali vengono memorizzate le informazioni relative alle giornate lavorative.
– Attività svolte: si tratta delle registrazioni di inizio e durata delle attività di guida, riposo, lavoro e disponibilità, che sono i quattro stati rilevabili attraverso il tachigrafo. Ha una capacità pari a diversi mesi di attività e già le carte di prima generazione riuscivano a contenere mediamente almeno 3 o 4 mesi di attività;
– Stati speciali: si tratta delle registrazioni di «inizio out», «fine out» e di «traghetto/treno». Queste possono variare da 56 a 128 giorni a seconda della generazione di smartcard e, superato tale numero, cominciano ad essere sovrascritte, per cui vengono perse;
– Nazioni: indicano i Paesi nei quali ogni giornata lavorativa è iniziata ed è finita. Anche questa è un’informazione soggetta ad un limite di registrazioni, che va da 84 a 112, a seconda della generazione di smartcard utilizzata.
In sostanza, dunque, le attività registrate sulla smartcard tachigrafica di un autista sono sicuramente sufficienti a coprire i 56 giorni necessari dal prossimo 31 dicembre 2024. Un problema potrebbe, invece, presentarsi in determinati circostanze per le registrazioni relative a Stati speciali e Nazioni.
In conclusione, con l’estensione del periodo controllabile su strada a 56 giorni, è importante sottolineare che le attuali carte tachigrafiche sono già progettate e strutturate per memorizzare e conservare le informazioni relative alle attività del conducente in quantità adeguata ad un eventuale controllo su strada. Pertanto non è richiesto alcun intervento o aggiornamento, come la sostituzione delle smartcard dei conducenti. Per quei casi in cui si verificassero sovrascritture dei dati relativi agli Stati speciali o alla registrazione delle Nazioni, gli organi di controllo e l’autista stesso potranno richiedere l’integrazione delle informazioni direttamente alle aziende, che potranno facilmente recuperare i dati mancanti e garantire la piena conformità normativa.