Il 4 maggio in Italscania – in occasione dei festeggiamenti per i 50 anni del motore V8 – si terrà la finale italiana dello “Scania Driver Competitions”, la competizione che decreterà il migliore conducente di veicoli industriali d’Europa.
Sarà una giornata intensa di prove, per eleggere il conducente che rappresenterà l’Italia nella finale europea del 25 maggio prossimo che si svolgerà in Svezia.
Abilità alla guida ma anche nella gestione del veicolo nell’ottica di bassi consumi, conoscenza delle regole della strada sono solo alcuni dei requisiti che dovranno dimostrare i partecipanti alla gara per aggiudicarsi il gradino più alto e accedere alla finale europea. Qui il vincitore dovrà vedersela con colleghi provenienti da 30 Paesi europei per aggiudicarsi l’ambito premio: un veicolo Scania.
9 sono i finalisti in gara a Trento: 8 selezionati online e uno attraverso lo Scania Fleet Management Services (FMS) a fine 2018:
LEONARDO BETTELLA – Bettella Francesco srl
Veneto, gruista di professione, fa questo mestiere “da tutta la vita”, poiché è nato e cresciuto nell’azienda di famiglia che ha creato il nonno oltre 60 anni fa. “Ai giovani consiglieri la professione dell’autista nel mio settore lavorativo, perché ti permette di imparare giorno dopo giorno una quantità infinita di cose”.
LORENZO BOLDINI
Conducente di veicoli industriali da oltre 10 anni, è appassionato di macchine e di sport. Neo papà, della sua professione dichiara: “È un lavoro che offre grande libertà perché ogni giorno è diverso, si ha la possibilità di girare e conoscere il mondo. Al tempo stesso però ci sono grandi responsabilità, è un mestiere che richiede grandi sacrifici ma che consente di soddisfare ogni giorno i bisogni delle persone”.
EVA DEL MARCO – Delmarco Trasporti Snc
L’unica donna ad aver conquistato la finale. Trentina di nascita, sarà in gara contro il compagno Alberto Fontanari che le ha trasmesso quella che lei stessa definisce “una bellissima passione”. Eva consiglierebbe ai giovani la professione dell’autista perché “offre la possibilità di conoscere nuove persone, nuovi luoghi e vedere realtà diverse ampliando i propri orizzonti”.
NICCOLÒ FERRETTI – F.lli Maragna s.r.l.
Conducente di veicoli industriali da qualche anno, effettua trasporto alimentare a temperatura controllata. Ha la passione per il calcio e il motociclismo. Fare l’autista per Niccolò significa “avere un lavoro che riserva grandi soddisfazioni e poter viaggiare in libertà”.
ALBERTO FONTANARI – Delmarco Trasporti Snc
In finale se la dovrà vedere con la compagna Eva Del Marco. Vive a a Pergine Valsugana, in provincia di Trento e respira trasporto sin dall’infanzia: “Sono figlio d’arte, ho ricordi fin da piccolo a bordo di un camion. Questo è il lavoro che ho sempre desiderato fare”.
EMANUELE FRAIOLI – Fraioli Trasporti S.r.l.
Arriva da Frosinone, con i suoi 20 anni è il più giovane in gara, ma ha idee chiare sulla professione dell’autista “È un’attività dinamica che soddisfa il senso di libertà ed avventura. Fare questo mestiere per me significa essere libero, avere tante relazioni interpersonali con diverse culture, conoscere diversi modi di vivere”.
ELIA TAVOSCHI
Friulano, ha svolto il lavoro di conducente di veicoli industriali per oltre 10 anni fino al 2011, per poi intraprendere un altro percorso. A distanza di anni però qualcosa è cambiato: “Sto puntando a rientrare nel settore del trasporto, sto valutando di avviare una mia azienda”.
MASSIMO ZANASSO – S.E.A. Scavi Estrazioni Srl.
Qualificato tramite Scania Fleet Management
Piemontese, effettua trasporto sfuso in cisterna. Ha sempre sognato di fare il conducente di veicoli industriali, fin da quando era bambino. Dichiara: “Consiglierei ai giovani di fare questa professione perché è un bel mestiere. Io ho realizzato un sogno”.
FRANCESCO ZANGARI
Calabrese d’origine ma veneto d’adozione, conducente da oltre 30 anni, tiene a sottolineare il ruolo cruciale dell’autotrasportatore: “È un lavoro che contribuisce a movimentare l’economia del nostro Paese, tramite il camion trasportiamo tutto quello di cui le persone hanno bisogno. E poi c’è la passione…”.